Ci pare di poter rassicurare la signora Bruna di Suvereto, la centenaria che ha dichiarato di guardare ansiosamente la TV per sapere, sono parole sue: "Quando si leva dai coglioni quel Berlusconi.." che la sua attesa non sarà infinita. Quello che è accaduto ieri dovrebbe convincere pure i più riottosi quattro milioni di italiani si sono mossi di casa e si sono recati spontaneamente a testimoniare fondamentalmente una cosa, che sono al di la delle differenze che tra loro intercorrono, sono in perfetrto accorso con la Signora Bruna. Ciò ci fa pensare che la minorata maggioranza della Carcassa delle Libertà sia di fronte alla classica alternativa del campare poco o del morire presto. Il grullo capo ha commentato la epocale giornata di domenica con il solito spirito di patata, senza accorgensi che il centrosinistra ha messo in campo la sua arma più potente e devastante: le emule della Signora Bruna, le terribili Vecchiette Incazzate. E così la nostra immarcescibile signora suocera che non cammina bene si è fatta portare al seggio in carrozzella, così come vedevamo un'altra signora molto dignitosa che si arrampicava con un bastone e con difficoltà sulle scale del seggio di Carpani, "marcata" dal nipote preoccupato che però si teneva a distanza di sicurezza (di bastone). La verità è che chi di vecchietta colpisce di vecchietta perisce. Ci aveva marciato il nostro con le zie suore le antiche mammine, con la bufala del milione garantito a tutti col perbenismo di facciata a coprire i peggiori traffici politici, le leggi fatte apposta per coprire il proprio augusto culo e quello dei compari. Gli avevano creduto forse più di ogni altro soggetto le nonne d'Italia, per questo, ora che si trovano a pagare più di ogni altro i tagli al sociale la crisi in cui questo paese è stato condotto, capita la dimensione della truffa politica che il nipote d'Italia aveva loro rifilato, hanno dissotterrato l'ascia (pardon l'ombrello) di guerra e vogliono a tutti costi lo spelacchiato ed artefatto scalpo dello stracotto. A Sciambere terminerebbe qui se non ci fosse da dare (eccezionalmente) una risposta indiretta ai soliti torzoli di destra che chiedono ad altri siti spiegazioni su cose scritte su questo giornale, tipo: chiedo al cane perchè il gatto m'ha rubato i pesci. Abbiamo parlato oggi di una strepitosa affermazione del centrosinistra e di una catastrofe del centrodestra, giudizio sul quale avevano da eccepire. Ma se ci si ragiona lo può capire perfino un berlusconiano. La banda del buco in bilancio pensava probabilmente di averla già fatta franca agli occhi delle persone comuni con la "furbata" della reintroduzione del proporzionale, pensando forse che il popolo bue avrebbe pensato ad altro. E invece a nostro giudizio (e non solo a nostro) il più ampio volontario pronunciamento nella storia della Repubblica, è stato in buona parte alimentato dallo sdegno di molti comuni cittadini che hanno letto gli ultimi atti del governo per quello che erano: un'intollerabile prepotenza. Con questi presupposti e con questi numeri a favore dell'avversario cosa è stata per il Silvio se non una catastrofe politica? Ma vi immaginate cari lettori se il partito-azienda Forza Italia, un "coso" che è più segnato dal culto della personalità di quanto non fosse l'Unione Sovietica di Stalin, fosse riuscito a muovere un quarto delle persone che hanno fatto la scelta di fare la coda davanti ad un seggio solo per togliersi lo sfizio di mandare affanculo il Cavaliere e metterci pure la firma? Per giorni mesi anni secoli e pisellini verdi avremmo sentito i trombettieri arcorei e i cirenei mediasetici cantare le lodi di quel giorno. Per fortuna non è andata così e forse tra qualche anno potremo ricordare il cavaliere collocandolo dove storicamente è giusto sia posto: fra i più coloriti guitti del nosttro tempo, tra il Mago Othelma e Platinette.