Per chi suona la campana 2- Occorre replicare il titolo del pezzo che uscì su "Lisola", nel settembre 2003. E anche i contenuti. A due anni di distanza, l'amarezza è (quasi) identica. Alla fine dell'estate degli scandali, che permetteva di leggere i fatti dell'Elba sui quotidiani nazionali, era incredibile il silenzio generale, la mancanza di reazioni, la passività. Anzi, l'omertà, cominciamo a chiamare le cose con il loro nome. Andatevi a rileggere la ridicola dichiarazione congiunta dei sindaci di allora, che si fecero scavalcare, in termini di coraggio e onestà intellettuale, perfino dai parroci elbani, che normalmente non si occupano di politica. Adesso, dopo l'arresto di Graziani, ci dovremmo accontentare del solito botta e,risposta fra destra e sinistra, e delle dichiarazioni sconcertanti (eufemismo) del sindaco Galli, replicate nell'incipit di Giampaolo Soria ("sono riusciti a incastrarlo"): si accenna al solito complotto politico, al fatto che "nel 2001 eravamo l'unica giunta di centrosinistra" (a quanto pare non se n'è accorto nessuno). Non si accorgono che parlano proprio come Berlusconi, e prima di lui, come Craxi e compagnia. E comunque, tutti innocenti fino alla Cassazione. Occorre allora ribadire che quando arriva la magistratura, è sempre troppo tardi. La condanna (per omesso controllo e altro) che Roberto Daviddi, quello dell'impianto bidone del Buraccio, aveva patteggiato era certa, ma l'"unica giunta di centrosinistra" dell'Elba pensò bene di richiamarlo come consulente. Le statistiche demografiche sull'aumento della popolazione erano grottesche, per quanto avallate dall'Università di Pisa, ma l'"unica giunta di centrosinistra" doveva giustificare in qualche modo l'ennesimo progetto di cementificazione, oltretutto in una zona a rischio alluvione (ricordate il settembre 2003?). Ora un magistrato che viene da anni di esperienza in Calabria sostiene che il vicesindaco prendeva le mazzette. Io dico che se si esprime "fiducia nella magistratura" non si può ipotizzare che si arresti un innocente sulla base di teorie. All'epoca di Mani Pulite, tutti si indignavano ad ogni avviso di garanzia. Oggi non ci si scompone neanche a fronte di una condanna in primo grado (vedi Dell'Utri), in secondo (vedi Previti) o definitiva (vedi Andreotti, prescritto E NON ASSOLTO dalla Cassazione). Questo per chiarire che chi appartiene alla Casa delle Libertà e dintorni dovrebbe avere solo il pudore di tacere, a prescindere, sul tema giustizia. Gli altri invece, dovrebbero dire qualcos'altro. Qualcuno provi a spiegare a Galli e compagni il concetto di "responsabilità politica", che è responsabilità "in vigilando", "in eligendo" (cioè nello scegliere quelli che poi finiscono in galera) e infine "inexprimendo", cioè per quello che si dice. E come sostiene Antonio Albanese, inversione Alex Drastico, "le cazzate non vanno in prescrizione".
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