Per un errore di lettura della posta elettronica il comunicato pubblicato nel numero 132 di Elbareport non era completo, riproponiamo oggi la versione integrale, scusandoci per l'inconveniente: "Nell’intenzione di dare sempre un contributo di verità lontano da strumentalizzazioni, alle questioni che assillano la vita sociale e politica della nostra comunità. Interveniamo nell’ultima polemica tuttora in atto riguardante la situazione dei lavori d’adeguamento e miglioramento delle vie Ninci, Marconi e Senno. Quell’anello stradale sotto le fortezze Medicee, unico accesso possibile con auto al centro storico nel periodo estivo, durante le chiusure serali lungo calata Mazzini e piazza Cavour. Percorrere a piedi le suddette vie e non solo in quelle ore estive, è sempre un’impresa pericolosa. Marciapiedi per lunghi tratti sconnessi, completamente impraticabili, tale è stata l’azione sotterranea delle grosse radici dei pini. L’illuminazione insufficiente, con i pochi e vecchi lampioni, a fatica rende visibile qualcosa, vuoi per la scarsa potenza ed anche perché oscurati, dalla presenza delle folte chiome della pineta, che si trova lungo tutto il senso unico. E’ precaria la presenza d’auto posteggiate a lisca di pesce, metà sul marciapiede, metà sulla strada, non solo di residenti, negli spazi lasciati liberi dagli alberi. Altre auto ancora, sfreccianti lungo la via, molte in pieno svolgimento di una prova speciale rally. In questo quartiere, risiedono molte persone anziane. Non hanno l’auto e l’unico mezzo di locomozione sono le proprie gambe e con passaggio obbligato sui marciapiedi. La zona inoltre è assolutamente inaccessibile, a quelle persone disabili, con un minimo d’autonomia, che la comunità solidale, ha il dovere di aiutare per far mantenere loro il legame con la vita. Vi è anche la situazione dei proprietari degli immobili, che lamentano il danneggiamento delle abitazioni ai piani terra, per la penetrazione delle radici dei pini, anche nei pozzetti biologi o per i rami cresciuti a dismisura, pericolosamente in movimento all’altezza dei tetti, che ad ogni levar di vento, danneggiano, tegole e grondaie, con pericolo per i passanti. Come si può capire una situazione di degrado e piuttosto a rischio, da mettere doverosamente in sicurezza, per restituire dignità civile agli abitanti e per rendere più facilmente percorribile il percorso d’accesso estivo al centro storico. Finalmente dopo 50 anni, la stessa età dei pini, un’amministrazione, quella in carica, lodevolmente decide una sistemazione complessiva della zona. Lo fa con un senso di rispetto, verso i suoi amministrati, che si sono costituiti in Comitato e richiedono con forza questi lavori. Finisce pertanto un periodo di scarsa attenzione alla zona, compiuto dalle precedenti amministrazioni, apparso ai residenti un comportamento stranamente assente e chissà per quali ragioni. Nell’accordo che il Comitato di via Ninci, Marconi, Senno, raggiunse con il Comune, c’era il problema della sostituzione dei pini. A maggioranza il Comitato si dichiarò favorevole, in un incontro assembleare con il Comune, al progetto di sistemazione della zona, prevedendo pertanto anche l’abbattimento di tutti quei pini, che danneggiavano o rendevano insicura la viabilità del quartiere, ma con la piantumazione di altre piante dalle radici e capacità di crescita meno invadente. In ogni modo per il clamore suscitato dal primo taglio dei pini, per un accordo esistente e ampiamente conosciuto da almeno due anni, tra residenti e Comune, sembra di capire che siamo nuovamente alle solite battaglie occasionali, conosciute negli ultimi tempi. Questa volta però si cerca di coinvolgere anche l’immagine della popolazione residente, fatta intendere più come persone attente al danneggiamento della resina caduta sulla carrozzeria delle auto, che non cittadini animati da una qualche sensibilità ambientale. Questa considerazione, allusiva e tendenziosa, emerge nei vari interventi apparsi sulla stampa ed è un metodo ben noto, presuntuoso ed offensivo, tipico di una certa area di cultura politica e ambientalista, che considera trash tutto quello che è diverso dal proprio pensiero e agire. Altre zone di Portoferraio hanno avuto una sostituzione o eliminazione di pini, eseguita dalla precedente amministrazione, vedi quartiere della Sghinghetta, in questo caso con grandi palme, che fanno molto Africa o nella zona via B. Buozzi-Bricchetteria ma non si ricorda che all’epoca siano stati sollevati così alti reclami, in special modo dagli ambientalisti. Ora indubbiamente i residenti di via Ninci e Marconi, si aspettano che i lavori iniziati vadano a compimento, che cessino eventuali resistenze in atto o i tentativi di ostacolarli e sia restituita alla zona l’auspicata funzionalità. Al momento, per il fermo avuto dalle lavorazioni, solo in questi giorni riprese e per il fondo stradale sterrato che si è creato, gli abitanti preoccupati credono ormai di abitare una zona country e vedono ogni giorno continuato e accresciuto il proprio disagio. Esulando dall’argomento trattato, per gli scenari di guerra che si aprono nel mondo, sentiamo il dovere di manifestare tutta la nostra preoccupazione e contrarietà ad azioni che portano alla morte di vittime innocenti e di schierarci dalla parte di chi si adopera, perché i conflitti non si accendano mai. Siamo con chi pensa di risolvere le questioni conflittuali, senza il ricorso alla violenza e si oppone al terrorismo che vuol risolvere la contrapposizione politica con le armi. Auspichiamo il ritorno alla pace per tutta l’umanità, per noi elbani e per i nostri figli".