Ventinove persone denunciate, fra amministratori e tecnici comunali, consulenti e imprenditori, per traffico illecito di rifiuti. E' il bilancio di un'operazione della Guardia di Finanza, condotta all'Isola d'Elba dal personale della Squadriglia Navale, che nell'ambito di un'indagine della Procura livornese, coordinata dal sostituto Mario De Bellis, avrebbe rilevato comportamenti illeciti nella gestione dei rifiuti nei comuni di Portoferraio, Campo e Capoliveri. Già lo scorso anno una indagine simile era stata portata avanti, nel comune di Marciana, per lo stesso motivo: gli investigatori ritengono che le alghe che si depositano sulle spiagge, anziché essere smaltite in discarica, vengano spedite a impianti di compostaggio per la produzione di fertilizzante, operazione vietata dalla legge per la elevata concentrazione salina e per la presenza di metalli pesanti. Le indagini, avviate da dicembre, hanno visto i finanzieri impegnati anche nel controllo di società che operano nelle province di La Spezia, Livorno, Lucca, Rimini, Grosseto, Caserta, Roma, Ancona e Salerno. Oltre alle denunce, la Finanza ha provveduto a sequestrare 4.500 tonnellate di fertilizzante e 3.500 tonnellate di materia prima per fertilizzante, ottenuta anche con le alghe. Lo scorso inverno proprio all’Elba si era svolto un convegno promosso da Legambiente sul problema dello smaltimento delle posidonie. I relatori invitati avevano confutato la tesi che esse fossero dannose, e Legambiente, come sottolinea la responsabile scientifica nazionale Lucia Venturi, ha presentato una istanza al ministero delle politiche agricole affinché riveda l’obbligo di conferirle in discarica. “L’istanza – dice la Venturi – è gia stata firmata dall’assessore Regionale all’ambiente Artusa.”
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