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La femminilità e il Fosso di Naregno

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 12 ottobre 2005

Ci sono due articoli, sui giornali telematici di questi giorni, che mi hanno spinta ad intervenire manifestando il mio parere, di assessore all’Ambiente del Comune di Capoliveri e di donna che si impegna nella politica: l’ormai noto progetto di messa in sicurezza del Fosso delle Conce e La politica che continua ad essere ancora "un affare di uomini" di Cinzia Salomoni. Non voglio più entrare nel merito del progetto presentato per la salvaguardia della località di Naregno e per la previsione urbanistica di una strada al suo servizio: non ho le competenze necessarie per firmare un parere tecnico che invece è stato abbondantemente espresso dagli Enti preposti, ma posso solo vantare anni di interesse personale applicato ad argomenti simili, una certa dose di buon senso pratico (credo) e una altrettanto forte volontà per cercare di coniugare l’indirizzo di programmazione politica con le evidenze tecniche. Il fenomeno dell’erosione costiera sfortunatamente è un grave problema che attanaglia tutto il litorale toscano tanto che la Regione Toscana ha organizzato alla fine dell’ottobre dell’anno scorso, proprio a Portoferraio, una Conferenza Straordinaria sull’Ambiente Marino e Costiero e ha prodotto una pubblicazione “Il Piano Regionale di gestione integrata della costa ai fini del riassetto idrogeologico: Erosione Costiera” nella quale vengono presentate anche le situazioni di numerose spiagge elbane, tra cui Naregno. Ci sono studi, dati raccolti, proposte di intervento che mettono in relazione l’ambiente naturale con quello costruito, che suggeriscono come cercare di mantenere l’equilibrio dinamico costiero, che definiscono la non negoziabilità della difesa degli abitati costieri e delle infrastrutture. In questi dati spiccano le seguenti affermazioni: …..”i principali elementi che possono modificare il bilancio sedimentario delle spiagge sono quelli legati alle variazioni di uso del suolo all’interno dei bacini idrografici dei piccoli corsi d’acqua alimentatori. I dati ISTAT relativi ai censimenti agricoli degli anni ’70, ’82, ’90 sono estremamente indicativi in proposito: in venti anni si sono persi quasi 2800 ettari di superficie agricola, pari al 62.6% del totale. …. Lo spostamento delle attività dal settore agricolo a quello terziario, ed in particolare verso l’industria turistica, ha, per ironia della sorte, determinato la parziale scomparsa proprio di quella risorsa su cui il turismo si basa: le spiagge.” L’Amministrazione di Capoliveri ha proposto, in tempi diversi, all’attenzione della Provincia di Livorno come Ente Attuatore, la necessità di programmare interventi per le spiagge di Naregno, Lacona, Lido, Madonna delle Grazie e Straccoligno. Sta ai tecnici, e anche alle associazioni ambientaliste, giudicare se la progettazione relativa a Naregno influisca, se e come, sulla spiaggia di Naregno; sta all’Amministrazione, e a tutti i cittadini, giudicare se e come la vivibilità e, in senso lato, l’economia di Naregno uscirà migliorata dall’intervento proposto: occorre però prestare attenzione per essere certi che tutti quelli che entrano nella discussione vogliano veramente trovare soluzioni adeguate agli argomenti presentati e non succeda, come spesso accade, che si discute di soluzioni improponibili o addirittura di particolari interessi, solo personali. Mi sono rimaste poche battute per entrare nel merito di quanto si pretende dalle donne in politica e nelle professioni e di quanto non si sia mai disponibili a riconoscere. Senza nessun riferimento particolare a Portoferraio, le donne nella politica, è d’uopo che ci siano altrimenti non è dimostrata la democraticità e l’apertura mentale, salvo poi, appena finisce l’effetto copertina, dimenticarsi delle pari opportunità e rientrare immediatamente in quei giochi di potere così ben conosciuti e attuati dagli uomini. Nei telegiornali di questi giorni ho sentito alcuni commenti sulla carriera di Angela Merkel, sulla sua determinazione e sul suo “artiglio” nelle spalle di Koll caduto in disgrazie politiche e giudiziarie: ci si meraviglia che un visino così dolce nasconda risolutezza e spietatezza. In genere, empaticamente, alle donne, non piacciono le persone saccenti, che conoscono la risposta ad ogni domanda, che non hanno mai dubbi, che approfittano di qualunque occasione venga loro offerta, ma credo che, purtroppo, questa sensibilità sia uno dei nostri difetti più frequenti. Le donne devono ancora imparare che “ogni lasciata è persa”, non nel senso prettamente maschile che si dà alla frase, ma nel fatto che la mancata prepotenza nel voler occupare una posizione viene sempre inesorabilmente confusa con insicurezza e incapacità. Cinzia dice: “….non mi posso sentire rappresentata da una Giunta composta da soli uomini: di alcuni di questi, come di tanti politici di diverse appartenenze, a volte fatico a capire sia il pensiero che il senso e i modi dell’agire. Forse ci sono altre donne che, come me, non si sentono rappresentate: non lo so, lo immagino e lo chiedo.” Molte donne sicuramente condividono queste opinioni: anch’io sono nostalgica dei tempi in cui si diceva “dalle donne la forza delle donne”. E’ il caso di riarmarci e, nei riguardi di molti uomini, costruirci una corazza che impedisca momentaneamente alla nostra sensibilità di uscire e ci renda coriacee nei confronti dei continui attacchi alle nostre capacità, alla nostra professionalità, alla nostra credibilità. Ma è solo attraverso l’organizzazione sociale che il problema potrà avviarsi a soluzione: stabilito il fatto che il lavoro è un diritto di uomini e donne nella stessa misura, solo la realizzazione dei servizi alla persona e alla famiglia potranno garantire le condizioni per la parità delle opportunità. Non è un caso che, per quanto riguarda le gestioni associate, promosse dalla Regione Toscana, quella sulle Pari Opportunità sia coordinata dal Comune di Rio nell’Elba: con un Sindaco donna, la diversità di genere potrà sicuramente riavviare iniziative che ci vedano impegnate sia livello locale sia più in generale contro quelle proposte, drammaticamente attuali, che ci vogliono far tornare tristemente ad essere solo l’angelo del focolare.


Briano testina

Briano testina