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A Sciambere: brodi, zeri, petroliere da corsa e cacche

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 19 marzo 2003

Allentiamo un poco la tensione di questi giorni facendo una breve rassegna delle favate a mezzo stampa, che non sono un reato come la diffamazione, anzi contribuiscono al buonumore di masse vaste o ristrette come il brodo (No Assessore, non ce l’abbiamo con lei) a seconda della diffusione del medium su cui la favata di che trattasi si colloca. Una favata a largo raggio d’azione l’abbiamo sentita qualche giorno fa da un mezzobusto televisivo che ha attaccato con aria seria: “Dopo un breve giro del mondo …”. Dev’essere - abbiamo pensato – un elemento che ha un concetto tutto suo delle distanze, questo sarebbe capace di definire il volo della prima astronave verso Marte come un “Limitato viaggio interplanetario”. C’è chi si intramaglia (in italiano s’imbroglia) con gli spazi chi con i tempi (notissima la citazione del noto pensatore locale Silurante: “So’ venuto qui al bar cinque minuti pe’ passa un’oretta”) chi con i numeri. E sulle cifre (favata numerica) spesso inciampano i pur bravi colleghi de Lisola,che recentemente scrissero che “Il Rio Marina ha pareggiato 1 a 0” e che nell’ultimo numero del loro settimanale in terza hanno titolato “I disabili elbani sono 286, il 9,5% della popolazione” da cui si ricavano notizie demografiche riflesse piuttosto fuorvianti che fanno ammontare gli elbani a 3.000 (saremo pochi sì, ma non così pochini!) Mancava evidentemente uno zero virgola prima del nove. Ed a proposito di zeri ci viene a mente una antica battuta di un signore che avute diecimila lire d’affitto da un inquilino gli consegnò una ricevuta su cui c’era scritto: “Ricevo dal Sig. Tal dei Tali £ 10” e quando quello gli chiese: “E gli zeretti?” rispose “Li famo fritti!” (zerro pron. “zero” per i non ferajesi è un pesce). La battuta ittica ci fa veleggiare verso una favata marittima dovuta alla penna (o al correttore automatico) di Legambiente, che in un comunicato stampa parlando degli inquinamenti marittimi ha fatto diventare le vecchie “petroliere monoscafo” delle velocissime “petroliere motoscafo”, che se pure individuate a smerdare (ops, volevamo dire a gettare in mare la loro lordura) darebbero filo da torcere alle motovedette della Guardia Costiera per essere raggiunte. Ed a proposito di deiezioni (No Consigliere, la sua auto non può essere a deiezione elettronica, si fidi) in un comunicato stampa della Regione, l’assessore Tito Barbini in luogo che “alla Caccia” è stato definito “Assessore alla Caccaia”. Ora, è vero che il governo delle attività venatorie non è cosa agevole, ma la definizione ci è persa esageratamente pessimista.


zeretto  pesce

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