Torna indietro

Il lungo viaggio della farfalla africana

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 09 ottobre 2005

Uno studio - finanziato con i fondi del Progetto Europeo INTERREG II sulle nuove specie di farfalle presenti nell’Arcipelago Toscano - realizzato tre anni fa dal Centro Interdipartimentale del Museo di Storia Naturale e del Territorio dell’ Università di Pisa, in collaborazione con il Parco Nazionale Arcipelago Toscano e il Parco Regionale della Maremma, aveva portato alla segnalazione di un piccolo lepidottero, il Cacyreus Marshalli (Butler 1898) a Capraia e a Gorgona, ma questa farfalla non sembrava presente nelle altre isole dell’Arcipelago Toscano. Il piccolo lepidottero era segnalato anche lungo la costa, ma anche in zone più interne della Toscana, e in Corsica. Quest’anno la piccola farfalla viaggiatrice è stata localizzata anche all’Elba, almeno in tre diverse località del comune di Portoferraio, la scoperta – e le foto che si allegano -, che arricchisce la conoscenza della ricca biodiversità della nostra Isola, si deve ad Ornella Casnati, del Direttivo di LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano. Questa farfalla della famiglia delle Licenide, proviene dall’Africa meridionale e in Europa è stata rinvenuta per la prima volta in Spagna nel 1989, e in Italia, a Roma, nel 1996. Ama i territori caldi e assolati, le sue larve si nutrono principalmente di gerani e probabilmente la sua presenza in Europa è proprio legata all’importazione di piante coltivate del genere Pelargonium. Cacyreus Marshalli è facilmente riconoscibile, malgrado la sua apertura alare non superi i 27 mm nelle femmine e i 23 mm nei maschi, per il caratteristico disegno delle ali nella parte inferiore. Nella parte superiore sono di colore bruno uniforme, con un margine sfrangiato bianco e le ali posteriori terminano con due piccole code, precedute da una macchia rotonda scura. Questa scoperta porta a superare le 50 specie di lepidotteri diurni presenti all’Elba; l’esistenza di tante specie diverse e l’abbondanza di esemplari sono il segno dell’ottima salute del territorio, le farfalle sono considerate un indice molto sensibile dello stato della ricchezza ecologica: sono infatti tra le prime a scomparire in ambiente inquinato. Per mantenere intatta questa preziosa ricchezza biologica e perché un giorno le farfalle non smettano di volare sulle nostre terre, come è successo nei luoghi troppo antropizzati, si deve mantenere una parte di territorio incontaminato e selvaggio, limitando, ove possibile, il taglio sistematico della flora spontanea, evitare l’impiego di sostanze tossiche nell’agricoltura e nelle disinfestazioni e proseguire la lotta contro gli incendi.


farfalal africana

farfalal africana