Dall ’incontro tra amministratori,genitori e insegnanti con esperti a livello nazionale ,avvenuto presso la sala “ De Laugier” di Portoferraio il 21 settembre u.s. su tema “Valutazione e riforma Moratti”, è emerso, in modo condiviso , che buona parte ,se non tutto l’impianto innovativo della riforma ha puro carattere virtuale, poiché non supportato da un iter legislativo completo. Ci si riferisce ad esempio alla creazione della figura del tutor che manca di una definizione contrattuale di tipo giuridico –economica ,in considerazione delle nuove competenze che vengono richieste a tali operatori. Oppure si può sottolineare come l’introduzione del portfolio ,che, pur creando un valido supporto per la conoscenza e della storia e dello sviluppo dell’alunno, non abbia alcun valore legale sul piano della valutazione formativa . Semmai può creare problemi di rispetto della privacy con la raccolta delle informazioni sulla famiglia . Tralasciando il problema del voto di condotta o la trasformazione dell’obbligo scolastico della costituzione, in diritto-dovere . Si sottolinea come nella fase applicativa della nuova normativa, demandata ai collegi dei docenti, si riscontrano prese di posizione diverse che vanno dal rifiuto dell’attuazione, all’adesione acritica fino a soluzioni fantasiose che giustificano solo nella forma l’adesione al dettato ministeriale . La conclusione è che tale sistema tende a generare ovviamente grande confusione e incertezza ,se non addirittura contrasto tra gli operatori scolastici . Il tema centrale dell’incontro è stata l’analisi delle competenze e dei meccanismi di valutazione attuati nel sistema scolastico.. Particolare attenzione è stata posta sulla prima somministrazione delle prove “Invalsi” a tutti gli alunni delle classi 2° e 4° delle scuole elementari di tutta la nazione. E’ risultato che nessuno dei presenti era a conoscenza delle finalità di tale operazione. Sono state avanzate delle ipotesi. Un documento del prof. Vertecchi ,padre della valutazione formativa , prodotto a seguito della somministrazione delle suddette prove ,mette in dubbio la validità di tutta l’operazione da un punto di vista scientifico. Non si comprende infatti perché sia stato scelto, per la valutazione di un sistema complesso come quello scolastico di coinvolgere in tale azione tutte le classi d’Italia quando si poteva ottenere lo stesso accertamento con un intervento a campione che faceva risparmiare tempo e danaro. Le stesse prove verranno somministrate alle stesse classi nei primi mesi di questo anno scolastico , senza attendere ,visti i tempi lunghi delle analisi,gli esiti delle precedenti. Non si tratta quindi di monitorare una situazione per predisporre interventi migliorativi in un’ottica di sviluppo del servizio scolastico. A cosa serve quindi questa iniziativa valutativa del Ministero gestita per suo conto dall’”Invalsi”? Vertecchi avanza un’ipotesi poco piacevole e cioè :” …i dati che si ottengono da rilevazioni censimentarie sono effettivamente utili solo se si intende esprimere giudizi che investano singolarmente questo o quel soggetto (allievo, scuola o insegnante che sia.). “ Viene quindi da domandarsi se il Ministero sta attuando una operazione valutativa che è inutile o addirittura pericolosa? Tutto questo senza tralasciare che il costo dell’iniziativa assorbe buona parte del bilancio dell’Istituto “Invalsi”,il che vuol dire parecchi milioni di euro. Oggi queste sono divenute le nostre deduzioni e perplessità. Ci sarebbe gradito avere contributi di condivisione o di dissenso da chi vive le stesse problematiche. IL PRESIDENTE DEL COORDINAMENTO ELBANO GENITORI E INSEGNANTI PER UNA SCUOLA DI TUTTI. (Rosella Cappuccio)
studenti itcg sit in