Sono partiti dal canile con le fiaccole accese ed erano già in molti, ma il fiume di gente che protestava per la vie del centro metro dopo metro è diventato sempre più travolgente, rumoroso, se possibile, insieme teso e allegro, aperto da una rumorosissima batteria di tamburi che non ha smesso per un secondo di suonare. Dietro gli striscioni dei Ragazzi del Canile, sotto le bandiere della pace, di Legambiente, un fritto misto di umanità: signore in tailleur e giovani con i capelli rasta che scendevano insieme nel cuore storico di Portoferraio sul molo mediceo, dove doveva approdare la manifestazione. Molte centinaia alla fine sono arrivati davanti alla porta dell’orologio, ma nel mezzo c’è stato il tempo per due soste, durante le quali Michele Alessi. ha raccontato alla gente, in breve, la storia della protesta, la storia di questi giorni di tensione, giorni che hanno comunque fatto crescere nella coscienza degli elbani la consapevolezza di un’urgenza ancora da risolvere. Due interventi a braccio, forse un po’ spettinati ma veri, uno dei quali terminava “questi non hanno cuore né palle!” Chi pensava di chiudere con il canile la bocca di gente scomoda si è sbagliato di grosso. L’ampiezza del coinvolgimento dice solo e soltanto una cosa, che la politica delle sistematiche chiusure degli spazi sociali, denunciata durante l’occupazione e questa stessa manifestazione, può trasformarsi per la giunta in un terribile boomerang. Il concetto di solidarietà ha completamente intriso questa manifestazione, giunti sul molo mediceo il primo pensiero è andato alle vittime del terremoto, e il rumoroso corteo si è ammutolito di colpo. Per un minuto. La rivendicazione dei diritti è tosta, decisa, è chiaro che questi ragazzi non molleranno. E’ chiaro che chi regge i destini politici dell’Elba dovrà fare i conti, specie dopo questa manifestazione, l’ultimo ceffone morale, con quelli che hanno definito la loro linea politica “della civiltà e dell’amore”. Gli Amministratori portoferraiesi, naturalmente non presenti hanno probabilmente sentito fischiare parecchio le loro orecchie. Su di loro è caduta la pioggia di critiche di coloro che sono intervenuti su quel molo che ormai è diventato uno spazio deputato all’esercizio della democrazia. Chi si aspettava discorsi scomposti e violenti è rimasto deluso: Andrea Gragnoli, Alessi, Ettore Galli, Andrea Tozzi e soprattutto Benedetto Lupi hanno contestato con parole durissime ma facendo capire da che parte era in questa vicenda, la prepotenza, l’andare sopra le righe. Il più forte degli slogan era appunto quel “né cuore ne palle” rimbalzato dal Presidente dell’associazione animalista ai molti giovani che sfilavano. Tutti gli interventi sono stati un grazie ai Ragazzi del Canile, tutti gli interventi hanno fotografato una voglia nuova di contare, di far politica. Nelle maniere più diverse: sfilando in silenzio e disegnando striscioni, ragionando e percuotendo pentole, cocendo pizze per chi occupava e stilando documenti. La diffusione di questa voglia di contare deve far riflettere.
portoferraio canile manifestazione
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