Il “Sentiero dei Profumi” è un percorso in mezzo alla macchia mediterranea ed al bosco di lecci che, salendo da Marciana Marina, si inoltra per la vallata ombrosa di Val di Cappone e poi percorre l’assolato crinale della Ripa, per tornare a Marciana Marina ridiscendendo una pineta. Un sentiero riscoperto da LEGAMBIENTE e segnalato nel 2005 dall’azienda “Profumi dell’Elba” che ha investito nel suo recupero, realizzando una piccola guida e ponendo lungo il percorso frecce indicatrici e sei pannelli illustrativi con descrizioni ed immagini delle rarità della fauna, della flora e le regole da osservare lungo un tragitto che si snoda ai confini dei Comuni di Marciana Marina e Marciana e che si inoltra nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Tutto questo in collaborazione con LEGAMBIENTE ed il Parco Nazionale. Un’iniziativa privata, non le solite pubblicità e sponsorizzazioni effimere, che vuole investire sul territorio, sulla sua valorizzazione e conoscenza – nel prossimo anno è prevista la realizzazione di altri due percorsi – che ha suscitato l’attenzione della stampa locale e nazionale, trasformando Val di Cappone in uno dei percorsi più conosciuto e gradito dagli escursionisti. Evidentemente tutto questo deve aver infastidito qualcuno che non ha molto piacere che si prendano iniziative di valorizzazione dell’ambiente, qualcuno che ha anche sullo stomaco LEGAMBIENTE ed il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Infatti, nei giorni scorsi qualche vandalo – forse, uno degli ultimi “giapponesi” delle una volta folte truppe antiparco non ancora arresi - ha provveduto a tagliare via con un coltello dai pannelli realizzati da “Profumi dell’Elba” il simbolo di LEGAMBIENTE e la scritta “Parco Nazionale”. Probabilmente si tratta delle stesse mani che hanno sabotato le trappole dei cinghiali e distrutto le frecce indicatrici del Parco nei dintorni. Il segnale mafioso pare chiarissimo: non vogliamo vedere questa roba nel “nostro” territorio Una specie di marcatura tribale molto ben indirizzata a bersagli precisi: sono state lasciate intatta la scritta “Isole di Toscana” ma tagliata via quella Parco Nazionale, mentre è stato strappato via il logo di LEGAMBIENTE e lasciata la scritta “Arcipelago Toscano Forse, solo la pigrizia o la cattiva forma fisica degli attempati teppisti ha impedito altri danneggiamenti lungo il percorso. Di un gesto simile, colpisce il fanatismo vigliacco che porta questi vandali a danneggiare e sfregiare, appena diminuita la frequentazione dei turisti, un’iniziativa che è volta solo a valorizzare un patrimonio di tutti e a dare un’immagine dell’Elba gradevole anche dal punto di vista della fruizione turistica, colpisce lo spregio con cui si vuole sminuire una meritevole iniziativa di un’impresa ebana, provocando anche un danno economico, colpisce la rabbia, l’odio che sono dietro un gesto imbecille e rabbioso. Non è certo con atti come questo che ci impauriranno o ci faranno smettere di lavorare per valorizzare e far conoscere l’ambiente e le bellezze paesaggistiche dell’Isola d’Elba. Per persone così, che vivono odiando, pensano male e praticano peggio, si può solo provare pena.
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