Una difesa d'Ufficio quella dei DS di Rio nell'Elba
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : martedì, 27 settembre 2005
E’ scontata, praticamente di prassi, la difesa d’ufficio che l’Unione Intercomunale dell’ Elba dei D.S attua nei confronti dell’amministrazione Schezzini a Rio nell’Elba. Oramai le tecniche da seguire in questi casi sono fin troppo note, specialmente a chi ha passato molti anni in organismi dirigenti di partito. Quando l’opposizione incalza, quando anche all’interno si verificano dissensi, bisogna ricorrere ai riconoscimenti degli organismi e degli enti a livello provinciale e regionale. Leggendo attentamente il loro comunicato, emerge la seria difficoltà in cui versano, neanche smentiscono il fatto che alcuni membri di quella sezione, sempre secondo voci insistenti, si siano dimessi. Quindi, per mascherare un’ po’, si tira fuori una frase quarantottesca che fa sempre effetto : si parla di manovre che sarebbero attuate da chi difenderebbe “vecchie posizioni di rendita”, si parla addirittura di “ambienti conservatori”. Spero non alludano alla seria opposizione che noi, come Rinascita Riese, stiamo attuando e che niente ha a che vedere con tutto ciò. Però a questo punto mi viene a mente la frase di un attuale dirigente dell’Unione Intercomunale che in occasione delle ultime elezioni amministrative, ebbe a dire che dietro la candidatura di Rinascita Riese, c’erano “interessi economici”, che noi ci candidavamo per tutelare qualcosa. I fatti hanno ampiamente dimostrato il contrario, come se ce ne fosse stato bisogno. Deve sicuramente bruciare il fatto di sentirsi continuamente scavalcati a sinistra e non solo in materia di politica ambientale. Inutile nascondersi dietro a un dito, inutile ricorrere al solito ex sindaco di Rio nell’Elba che lancia il sasso e poi nasconde la mano, giurando fedeltà eterna al partito, e dalle dichiarazioni del quale, nessuno di noi si è minimamente sognato di trarre spunto. Rinascita Riese continua, nonostante tutto, la sua opposizione seria e determinata, in barba a chi la vorrebbe spenta e appiattita, continuando il suo compito non facile di controllo e di proposta che la legge gli ha affidato, forte sempre di quel 49% dei voti che gli elettori gli hanno conferito e che gli danno la forza necessaria per andare avanti.
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