Tre poliziotti e un albergatore hanno patteggiato oggi la pena davanti al gup di Livorno Rinaldo Merani per l' inchiesta che nel 2003 travolse il commissariato di Portoferraio, portando alla luce una presunta storia di corruzione per ovviare ai controlli su giovani straniere irregolari e favorire il rilascio di permessi di soggiorno alle stesse. Il gup ha poi rinviato a giudizio l'ex dirigente del commissariato, Nicola D'Aniello, 38 anni, arrestato il 26 agosto di due anni fa insieme agli altri tre poliziotti e all'albergatore. A patteggiare la pena, sospesa per tutti, sono stati l'ispettore dell'anticrimine Paolo Bottari, 41 anni (11 mesi di reclusione) e gli agenti Angelo Gorgone, 47 (sette mesi), e Claudio Marcon (sei mesi). Un anno di reclusione, sempre con la sospensione, la pena patteggiata dall'albergatore elbano Paolo Costagli, 56 anni, per il quale lavoravano le giovani straniere. L'inchiesta aveva inizialmente coinvolto anche un altro poliziotto, Vincenzo Pellegrino, la cui posizione era stata però già archiviata, essendo risultato estraneo alla vicenda. Caduta inoltre, nel corso delle indagini, l'accusa di abusi sessuali originariamente contestata ad alcuni indagati. Insieme a D'Aniello il gup oggi ha rinviato a giudizio anche una coppia di coniugi, lei italiana, lui straniero, accusati di corruzione e violazione della legge Bossi-Fini. Giunge quindi a sentenza definitiva (dopo il patteggiamento non si può interporre appello) per la maggioranza degli imputati uno dei casi sui quali aveva indagato nella "caldissima" estate elbana del 2003 il Capitano Salvatore Distefano. Occorrerà attendere la prossima primavera per veder celebrare il processo relativo all'ultima indagine di rilievo compiuta all'Elba dall'ufficiale dei Carabinieri, quella degli "Affari e Politica" che vedrà alla sbarra tecnici, imprenditori ed ex-amministratori portoferraiesi. (La foto tratta dal nostro repertorio documenta l'arresto di uno degli imputati il 26 agosto 2003)
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