Torna indietro

Coluccia: Nisportino, due convenzioni due filosofie

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 22 settembre 2005

Vorrei ricordare a Catalina, in risposta a quanto da lei scritto sulle mie preoccupazioni per Nisportino, che la convenzione da me sottoscritta con la SVE cercava di concludere un percorso già avviato e non ancora terminato, dalla precedente amministrazione Franchini e si basava sull’acquisizione alla proprietà pubblica per la salvaguardia ambientale di un’area privata ben precisa, cioè della spiaggia intera e del retrospiaggia intero di Nisportino, non di una qualunque, di proprietà appunto di questa società (erano tutti in quest’area gran parte dei 17 mila mq, ora sono diventati 9 mila, lasciando appunto alla società una parte della spiaggia, quella destra e del retro). Se non vi fosse stata questa contropartita di alto interesse pubblico, cioè la salvaguardia di un’area ben individuata (così come si era realizzato già a Nisporto), che rischiava di essere abbandonato e perso, perché prima non si era potuto procedere all’esproprio, non avremmo consentito alla suddetta società la realizzabilità di una volumetria così elevata e di questo tipo (appartamenti per il mercato immobiliare) in una località già segnata da squilibri urbanistici e di servizio, tuttora irrisolti. L’individuazione del Parco Pubblico, per le spiagge di Nisporto e Nisportino doveva e dovrebbe servire, secondo scelte urbanistiche, che io condividevo e condivido tuttora, fatte a suo tempo dall’amministrazione Franchini, a: “…. 1) assicurare la proprietà pubblica di aree di alto interesse pubblico perché degne di tutela ambientale e perchè di fruizione pubblica quali sono appunto le spiagge e i retrospiagge 2) salvaguardare naturalisticamente queste aree da possibili insediamenti edificatori, specie se di tipo speculativo 3) essere attrezzati per garantire un minimo di servizi ed infrastrutture pubbliche quali necessitano in località che ambiscano a qualificarsi turisticamente: spazi pubblici e verde attrezzato, viabilità ed accesso alla spiaggia, parcheggi, ecc. Questi strumenti di salvaguardia erano una risposta a chi pensava ed ancor oggi pensa, a rendere esclusivo l’accesso alle spiagge e a quelle aree o a chi aveva mire edificatorie su quelle aree stesse, prospicienti il mare, ecc. Non a caso furono predisposti progetti di parco pubblico in quelle aree appunto al fine di tutelarne l’integrità…” Come ti ho ricordato questa previsione di Parco pubblico è l’obbiettivo da raggiungere e che ancora oggi mantiene una sua validità, si tratta di acquisire alla proprietà del comune aree di forte interesse pubblico, non aree qualunque e diversamente collocate. L’accesso al mare della società SVE, addotto a giustificazione della revisione della mia convenzione e prevedendo nella tua una rinuncia all’acquisizione pubblica di tutta l’area della spiaggia e retro, sarebbe stato ugualmente assicurato dalla proprietà pubblica della spiaggia e del retro e quindi fruibile da chiunque, clienti del villaggio e del residence, turisti e comuni cittadini (non si capisce comunque perché nella nuova convenzione debba restare alla società una parte di spiaggia, che restando appunto di proprietà privata, diventerebbe, come lo è ora, ad uso esclusivo di detta società: a Nisporto, come Bagnaia, tutta la spiaggia è di proprietà pubblica). Anche il depuratore era già acquisito all’utenza pubblica locale. Dalle cose che tu dici si evince che tra le due convenzioni, quella firmata da me e questa tua, c’è una differenza non tanto di quantità di mq, bensì una differenza sulla qualità e sulle finalità pubbliche da raggiungere: in quella firmata da me c’era la volontà di realizzare l’obbiettivo “storico” e comunque attuale, di acquisire ad area pubblica, a Nisportino come a Nisporto, la spiaggia ed il suo retro, considerata di alto pregio ambientale e pubblico, e la contropartita dell’edificabilità concessa alla società, era in cambio e funzionale al raggiungimento di questo obbiettivo prioritario per gli interessi pubblici del comune di Rio nell’Elba; in quella firmata da te l’obbiettivo originario di acquisizione e realizzazione di questa area pubblica è stato notevolmente ridimensionato e ridotto, spostandone, in base alle richieste della società, avanzate a suo tempo anche anche a me, la localizzazione in altra area, anche se più estesa perchè in rispetto a parametri di legge. La rinuncia a questo obbiettivo, che personalmente riterrei irrinunciabile, non induce a rivedere anche la volumetria edificatoria concessa nella nuova convenzione, per risparmiare un po’ di territorio? In questo vedo la rinuncia a continuare quel percorso avviato di politiche di tutela territoriale e di fruibilità pubblica di aree di alto valore ambientale e d’interesse pubblico come le spiagge e le aree prospicienti il mare. Aree che purtroppo sono rimaste al di fuori della protezione del PNAT e che vedono sempre più una invadenza di grossi interessi speculativi, non sempre coerenti e spesso in contrasto, con la loro salvaguardia ed integrità di tali aree e che non per questo i Comuni devono provvedere a tutelare; uno degli indirizzi urbanistici del possibile piano strutturale elbano dovrà essere proprio orientato a salvaguardare le coste, gli arenili e le aree limitrofe non solo regolandole ma acquisendone la proprietà pubblica e la libera fruizione. Politiche del territorio, quindi, innovative per quel tempo ed ancora oggi, anche per l’Elba, promosse dalle giunte di centrosinistra a Rio; politiche valide per ottenere un giusto equilibrio tra sviluppo turistico qualificato e tutela del territorio; politiche che prevedevano una parità di trattamento, non solo tra le due frazioni di Nisporto e Nisportino, ma anche verso il territorio e verso i cittadini: la possibilità di edificare è una concessione che dà il potere pubblico, nel rispetto delle caratteristiche del territorio e delle regole urbanistiche ed assicurando a tutti i cittadini un egual trattamento, ma salvaguardando sempre e comunque l’interesse pubblico. Credo che si debba valutare le conseguenze negative che da ciò potrà derivare al Comune ed alla comunità riese ed all’interesse pubblico, delle frazioni e località turistiche e della tutela integrale e dell’accesso pubblico alle proprie spiagge e delle aree prospicienti il mare. Insisto nell’opportunità di un ripensamento.


nisporto panorama

nisporto panorama