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Acqua: una stagione "fortunata", ma non facciamoci illusioni

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 22 settembre 2005

Dal documento emesso a conclusione dell'incontro ASA con i Sindaci dell'Isola del 19.09.2005 e diffuso dalla stampa locale, emergono importanti considerazioni. A fronte del compiacimento espresso e pienamente condivisibile per molti degli interventi attuati o decisi in merito al rifornimento idrico elbano (il no al dissalatore, la regolazione delle pressioni di esercizio, la ricerca dell'autonomia idrica elbana, la consapevolezza che esiste una evidente problematica interessante le dotazioni impiantistiche, la necessità di reperimento di fondi per le nuove opere ecc. ecc) sussistono, a mio avviso, motivi di grande preoccupazione. Nei dichiarare che per il rifornimento idrico dell'Elba nella passata stagione estiva si sono positivamente risolti i problemi idrici dell'Isola non si possono, per i motivi che andrò a precisare, sottacere oppure sottostimare, come risulta dai comunicati stampa dell'incontro, almeno tre argomenti che sono, in ordine di importanza i seguenti. 1) La diminuita richiesta idrica della stagione appena conclusa dovuta ad una limitata presenza turistica e che ha minimizzato i problemi, 2) La presenza nell'acqua distribuita ai cittadini del boro in quantitativi non ammessi dalle vigenti leggi e tollerati solo grazie ad una deroga ma che rendono improcrastinabile l'abbandono delle fonti dalle quali deriva tale inquinante, 3) L'eccezionale piovosità della passata stagione, elemento questo che ha cambiato radicalmente i termini del problema dimezzando la richiesta idrica ed aumentando nel contempo ed in maniera notevolissima la portata delle fonti e pozzi locali alimentati con continuità dagli eventi atmosferici che hanno fatto precipitare in isola ingentissimi e continui volumi d'acqua estiva. Ignorare questi tre punti, che è quanto risulta dai comunicati stampa, significherebbe fare come lo struzzo e mettere la testa sotto la sabbia per non vedere il pericolo imminente. A mio parere i buoni risultati ottenuti nella stagione appena conclusa sono dovuti ai citati elementi eccezionalmente favorevoli per il rifornimento idropotabile dell'Elba ma che è improbabile abbiano a ripetersi tutti gli anni: in pratica il soddisfacimento di un fabbisogno essenziale come quello idrico all'Isola d'Elba non può essere affidato ad un elemento aleatorio come l'andamento atmosferico. Ed ecco la mia previsione di qualcuna delle prossime estati caratterizzata, al contrario di quella passata, da lunghi periodi di sole intenso come lo sono state molte nel recente passato e come si prevede e ci si augura saranno nell'imminente futuro. Nell'occasione la richiesta idrica di punta estiva dell'Elba sarà notevolmente aumentata a causa delle molte presenze turistiche dovute al bel tempo e al miglioramento delle condizioni economiche generali ed a causa del bisogno di bagnare orti e giardini che, mancando le grandi piogge di quest'anno, dovranno essere annaffiati con l'unica risorsa disponibile e cioè con gli acquedotti. Molti pozzi dell'Isola, tanto osannati nell'incontro stesso, non essendo più alimentati da continue piogge come accaduto l'estate scorsa, saranno asciutti mentre altri si dovranno mettere fuori servizio per la presenza in falda di acqua salata o salmastra. Quello in argomento è, infatti, un territorio insulare di superficie relativamente limitata con bacini imbriferi di modestissima estensione. Anche le fonti della Val di Cornia, dalle quali dovrà essere inevitabilmente derivata la maggior parte della portata necessaria per l'Isola, incontreranno serie difficoltà per soddisfare le aumentate richieste idriche: la loro producibilità, a causa della siccità, sarà diminuita rispetto a quella normale. Per rimediare parzialmente al deficit idrico dovranno tornare le navi cisterna di trasporto dell'acqua dal Continente all'Isola. A giudizio di chi scrive sussiste un solo modo di sicuro approvvigionamento autonomo dell'Isola in grado di far fronte ad estati particolarmente siccitose cioè l'accumulo fuori stagione delle abbondanti acque che, come ampiamente dimostrato, vi precipitano in tutte le annate, nessuna esclusa. Per raggiungere tale risultato necessitano grandi capacità di invaso la cui realizzazione, essendo il suo bellissimo territorio superficiale assolutamente inadatto allo scopo, non può che avvenire nel sottosuolo elbano e che consistono in opere ben diverse dai piccoli invasi di cui si è parlato nell'incontro piccoli invasi che, oltre che essere di difficile attuazione e comunque dannosi per l'ambiente, non rappresentano, sempre a giudizio di chi scrive, che dei palliativi. Per la costruzione dei grandi serbatoi sotterranei esistono più soluzioni tutte di minimo impatto ambientale e di sicuro risultato. Una è quella del prof. Megale dell'Università di Pisa basata sulla costruzione di diaframmi di impermeabilizzazione della piana di Marina di Campo l'altra è quella della galleria sotterranea studiata dalsottoscritto. Di ambedue si possono vedere alcuni dati nel sito altratecnica.3000.it


ruscello marciana

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