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A Sciambere dello sciabordio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 22 settembre 2005

Già in altra occasione ci capitò di spiegare la valenza dell'espressione "a viaggio d'acqua" che così spesso fiorisce sul labbro degli ilvati e che è mutuata dal gergo marinaresco. Ripetiamo per i distratti: per ottimizzare un viaggio di un mercantile d'un tempo occorreva assicurarsi un carico per la tratta di andata ed uno per la tratta di ritorno. Inoltre certi tipi di imbarcazione erano realizzati in modo tale che scariche governavano male, ragione per la quale, specie se costruite per il trasporto di liquidi, si usava riempire le cisterne di acqua per stabilizzare il natante. Ma fare un viaggio (leggi un carico) d'acqua non dava alcun vantaggio economico, talchè "a viaggio d'acqua" finì per significare "inutile" e per contiguità "privo di senso" e "stupido". Questo per significare che se qualche indigeno vi dice "hai fatto un discorso a viaggio d'acqua" non vi fa esattamente un complimento, così come accusare un altro di "sciacquare" non significa letteralmente affermare che sta facendo un bucato bensì che a lui avvicinandosi si udrebbe uno sciacquìo di cervella assimilabile al vacuo sciabordìo dell'inutile acqua nelle stive. Orbene la cronaca ci offre ben due spunti correlabili al "viaggio d'acqua" uno locale e uno nazionale: procediamo dal basso. Erano ahinoi viaggi d'acqua anomali, in quanto molto costosi, quelli che per anni e anni hanno fatto le bettoline per dissetare l'Elba arsa, ma quest'estate non si videro. E non è l'unica novità sul fronte idrico, perchè l'acqua non è mancata, la tanto vituperata e temuta ASA è riuscita perfino a fare col suo, a non ricorrere sistematicamente a (costosi) interventi esterni che poi sarebbero stati pagati da Pantalone utente. Perche? La spiritosa correlazione di Attilio - gente + acqua è divertente, ma non è realistica: e ci perdonerà l'ing. Meneghin così tenacemente attaccato alla sua faraonica galleria che mai si farà: il calo percentuale dei visitatori non corrisponde al più netto calo dei disservizi verificatisi. Ci debbono essere ragioni diverse, a partire dal manico. Noi abbiamo un sogno, lasciateci cullare: sogniamo che un giorno, razionalizzate tutte le risorse interne, sostituite le condotte colabrodo, attuata una seria politica di riciclo delle acque, si inverta il flusso della condotta sottomarina, e si mandi noi un po' d'acqua ai piombinesi, così che la finiscano di rompere i coglioni sciacquarsi la bocca con quei tre barili d'acqua al boro che ci danno, toh! Tutto questo ovviamente senza realizzare quel troiaio di dissalatore marinese che avrebbe prodotto acqua potabile al prezzo dell'Acqua Uliveto, è meglio che l'americani lo vadano a montare in Arabia Saudita, tanto era per lì che era stato pensato, al seguito della gioiosa macchina da guerra, prima che a qualcuno gli venisse in capo di rivogarlo di rinterzo a noi selvaggi elbanesi pagatori. Ma tornando ai discorsi "a viaggio d'acqua" se un vostro amico vi dicesse ".. io quando mi accorgo di essere diverso dalla mia stessa immagine esplodo .." cosa gli rispondereste: "Fatti cura'!"? "Pigliale magari più spesso ma più piccine!"? o chiamereste direttamente il 118? Delle due una: la frase (fuggita più dal senno che dal sen) che è stata pronunciata ieri dal Cavaliere Trapiantato in conferenza stampa, o è metafisica o è a viaggio d'acqua. In ultimo restando alla solita occasione, ci si lasci osservare che il medesimo (ostentando finezza e sensibilità senza pari nell'usare una cosa tragica come il cancro per una similitudine relativa al suo teatrino politico), ha definito alcuni suoi alleati della Grancassa svaligiata delle Libertà come "metastasi". La domanda che sorge spontanea è: "Se i riottosi della compagnia degli azzurrini sono le metastasi, dove sta la primaria neoplasia (d'Italia)? Sarà mica lui?"


acqua

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