Sulle cause delle acque putride e maleodoranti presenti all'interno del fosso che sfocia sul lungomare di Marina di Campo ancora non ci sono ipotesi certe. Sauro Rocchi, assessore del comune campese e vicepresidente della CM, ha avanzato dubbi circa il regolare funzionamento degli impianti di depurazione a monte. Una delle prime ipotesi sembrava infatti un temporaneo blocco dell’impianto di sollevazione, con conseguente fuoriuscita di fanghi, anche in relazione alle abbondanti piogge di questa fine estate. Ma dopo una attenta verifica da parte di ASA, effettuata nei giorni scorsi, sia sugli impianti di depurazione sia sulla fognatura nera è stato escluso tassativamente qualsiasi guasto o problema temporaneo. Come conferma Andrea Viani, addetto alla comunicazione dell’Ente, sono stati effettuati controlli lungo tutto il percorso che rientra nelle competenze ASA. Il materiale maleodorante non proviene né dalla stazione di pompaggio né dalle rete fognaria pubblica. Si parte quindi da questa verifica per escludere alcune delle ipotesi avanzate in un primo momento. A questo punto la fuoriuscita potrebbe essere stata provocata da un allaccio abusivo alla rete fognaria, oppure potrebbe trattarsi anche dell’effetto di un accumulo di materiale naturale in decomposizione che con le recenti piogge potrebbe essere sceso a valle. Non è certo infatti che si tratti di liquami fognari, anche se l’odore, a detta dei testimoni, sembrava inequivocabile. Le verifiche in questa direzione spettano però alle analisi dell’ Usl e dell’Arpat. Il fenomeno non è nuovo, anche nell’aprile del 2003 si verificò un ingente sversamento di fanghi e soltanto grazie al lavoro della Protezione Civile, della Capitaneria e dei Tecnici comunali, venne impedito lo sversamento a mare. Anche in quel caso non furono chiare le cause dell’incidente. Adesso la parola passa al Comune di Campo nell’Elba, per accertare che nessun allaccio abusivo possa attentare alla qualità dell’aria e dell’acqua del lungomare.
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