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Proposta di legge sulla caccia: gli ambientalisti si mobilitano

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 10 settembre 2005

APPELLO AL PRESIDENTE CASINI ED ALLE FORZE DI MAGGIORANZA ED OPPOSIZIONE: BASTA CON LE LEGGI A FAVORE DEI DISTRUTTORI DI NATURA “La settimana in arrivo dirà a tutti gli italiani la verità su Gruppi Parlamentari e singoli Deputati che amano e vogliono difendere gli animali selvatici e su quelli che, invece, sono amici dei peggiori bracconieri”. E’ con questa dura e netta dichiarazione che le associazioni ambientaliste e animaliste - Legambiente, LIPU, WWF e Animalisti italiani, ENPA, LAC, LAV – commentano l’inserimento all’ordine del giorno dei lavori della Camera dei Deputati della proposta di legge Onnis che propone lo stravolgimento dell’attuale legge sulla caccia, con l’inserimento di norme illegittime sia verso l’Unione Europea che per i principi di conservazione degli animali selvatici. “Questa proposta - ricordano le associazioni – non ha completato l’iter in Commissione Agricoltura, ha ricevuto parere negativo dalle Commissioni Giustizia, Affari comunitari e sociali, nonché il parere condizionato dalla Commissione Affari costituzionali e dalla Commissione Ambiente e inoltre sono stati presentati e depositati oltre 1.500 emendamenti. A ciò si aggiunga che solo la componente più estremista dei cacciatori la sostiene, che oltre il 90% degli italiani si è dichiarato nettamente contrario a qualsiasi ulteriore modifica verso caccia selvaggia, che nelle forze politiche vi è una trasversalità di opposizione e che la maggior parte degli esponenti dei partiti di maggioranza e opposizione hanno riconosciuto che non è una legge prioritaria per il Paese”. “Se, premesso tutto ciò, la proposta di legge dovesse passare dovremo dichiarare che il Paese è prigioniero di pochi facinorosi”. La proposta di modifica, ripetono le associazioni, riapre lo scontro sulla protezione della fauna selvatica e la disciplina della caccia, che all’oggi ha trovato un equilibrio accettabile nella legge 157 del 1992, al momento unica legge nazionale per la protezione della fauna. Non sono infatti basate su motivazioni scientifiche né l’allungamento della stagione venatoria a febbraio e ad agosto, né l’aumento delle specie cacciabili con l’inserimento di specie protette in tutta l’Europa, né uno sfrenato nomadismo venatorio, mentre è perfino un segnale grave e pericoloso nei confronti della lotta al bracconaggio la depenalizzazione dei principali reati venatori. “Le associazioni ambientaliste e animaliste - Legambiente, LIPU, WWF e Animalisti italiani, ENPA, LAC, LAV – chiedono al Presidente della Camera, On. Casini, ai Gruppi Parlamentari ed a tutti i Parlamentari che, di fronte alle gravi emergenze ambientali, sociali, economiche e politiche italiane ed internazionali, sia evitato al Paese un inconcepibile quanto disastroso dibattito parlamentare per approvare una legge che porterebbe solo ad un inaccettabile massacro di animali selvatici e l’ennesima pessima figura dell’Italia in Europa”. Dott. Antonino Morabito Resp. naz. Conservazione e Gestione Fauna LEGAMBIENTE