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Anziani, bambini, disabili colpiti dalla scure del governo sul fondo sociale

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 14 marzo 2003

Oltre cinquanta miliardi di vecchie lire in meno: un taglio da 27 milioni e 600 mila euro sugli 88 complessivamente attesi, comprese le risorse regionali che sono invece aumentate. “Avevamo messo in bilancio 13 milioni in più rispetto all’anno scorso come Regione, compresi i sei milioni e 400 mila euro di investimenti – spiega il vice presidente della Toscana, Angelo Passaleva – E ci ritroviamo invece con 14 milioni in meno”. Sono le conseguenze dei tagli sul fondo sociale annunciati dal governo Berlusconi e che interessano la Toscana, in grado di mettere a rischio servizi che quotidianamente interessano anziani, bambini, minori, disabili e tutte le fasce più deboli della popolazione: ma anche gli immigrati, i senza fissa dimora e i fondi per combattere la povertà e l’esclusione sociale E’ il vice presidente Passaleva a fare qualche esempio, durante la conferenza stampa a cui ha partecipato anche il presidente dell’Anci Toscana Gianfranco Simoncini, il presidente di Federsanità Pier Natale Mengozzi, l’assessore alle politiche sociali di Pisa Carlo Macaluso e il presidente del Consiglio delle autonomie toscane e sindaco di Fiesole Alessandro Pesci. “I tagli – spiega Passaleva - potrebbero penalizzerare l’assistenza domiciliare degli anziani, il funzionamento degli asili nido a rette invariate, i contributi concessi alle famiglie in situazioni di difficoltà, le quote pagate dai Comuni per chi, in là con gli anni o disabile, è ospite di residenze assistite”. “Per Pisa – ha aggiunto l’assessore Macaluso – mancheranno a questo punto oltre 450 mila euro. Dovremmo metterci di nuovo attorno ad un tavolo e decidere quali servizi tagliare”. “La situazione è tanto più grave se si pensa che in tutta Italia già erano stati tagliati dal governo 1800 milioni di euro di trasferimenti ai Comuni – annota Simoncini – a cui si aggiungono ora questo ulteriore taglio di oltre 400 milioni di euro”. In Toscana per il 2002 erano arrivati dal governo 50 milioni e 600 mila euro: per il 2003 ne erano attesi altrettanti, invece saranno meno della metà. Nel 2002 la Regione aveva aggiunto ai trasferimenti statali 31 milioni di euro e aveva già deciso di aggiungerne 44 milioni e mezzo quest’anno, compresi 6 milioni e 400 mila di investimenti, che sono tutti confermati. Degli oltre 81 milioni a disposizione per il 2002 il 75 % era stato trasferito direttamente agli enti locali, il 18 per cento utilizzato per progetti decisi assieme ai Comuni e il 7 per cento gestito invece dalla Regione. Quest’anno ci saranno solo 67 milioni e mezzo di euro: 14 milioni in meno rispetto all’anno scorso (quasi il 21 per cento), nonostante che la Regione ne abbia messi 13 e mezzo in più. “L’allarme è grave ed ampiamente condiviso. Vorremmo che fossero garantiti almeno i fondi dell’anno precedente – sottolinea Passaleva – Erano fondi già iscritti nel piano del fondo sociale nazionale, che il ministro Maroni si era impegnato a mantenere davanti alla conferenza dei presidenti e che tutte le Regioni hanno tenuto di conto nell’approvare i propri bilanci”. In tutta Italia l’anno scorso erano stati stanziati 771 milioni. Con il taglio del governo i trasferimenti scenderebbero a 350 milioni. Anziani. Nel 2005 i toscani con più di 65 anni saranno oltre 800.000. Molti sono in buona salute, ma c’è anche chi non sta troppo bene. “In 14.321, di cui 9 mila non autosufficienti, - ricorda Passaleva - sono stati ospiti l’anno scorso delle 373 residenze pubbliche o convenzionate sparse per la Toscana. Le rette sono pagate in buona parte dai Comuni, grazie anche ai fondi sociali della Regione. Minori risorse, per i tagli del governo, possono tradursi in minori domande accolte”. A Firenze solo l’anno scorso sono stati spesi 57 milioni di euro per 1700 anziani. Ci sono poi i servizi di assistenza a domicilio e semiresidenziali, che l’anno scorso hanno aiutato altre 10 mila famiglie. La Regione nel 1999 ha speso per loro 101 milioni di euro. Infanzia. “In questa prima parte di legislatura – annota il vice presidente Passaleva – la rete dei servizi per l’infanzia è cresciuta del 31,50 per cento. Rispetto al 2000 ci sono 74 nidi in più (oggi 365 ndr), ma sono più che raddoppiati anche i centri giochi, i nidi a domicilio o di condiminio ed altre formule innovative”. Erano 113 nel 2000, alla fine del 2002 sono diventati 235. Tutti assieme danno risposta a 16.318 bambini sotto i tre anni: il 19,64% della popolazione potenziale. “Sono investimenti importanti – conclude Passaleva – che dovrebbero vedere incrementate le risorse a disposizione, anziché diminuite”. Il governo taglia anche il fondo per gli aiuti agli affitti. Per il 2002 il governo Berlusconi aveva stanziato per la Toscana 20 milioni e 457 mila euro. “Di per sé insufficienti – chiosa il vice presidente della Toscana, Angelo Passaleva – tant’è che abbiamo dovuto aggiungere 750 mila euro sottratti dal fondo sociale regionale”. Per il 2003 gli stanziamenti del governo ammontano ad appena 16 milioni e 456 mila euro. “Vi abbiamo dovuto aggiungere due milioni di euri, - prosegue - di cui uno sottratto di nuovo dal fondo sociale regionale già pesantemente penalizzato. Complessivamente non andremo comunque oltre i 18 milioni e mezzo di euro: quattro milioni in meno dello scorso anno”. Nel 2001 c’erano per tutta la penisola 335,7 milioni di euro, ridotti l’anno successivo a poco più di 258. Addio reddito minimo di inserimento. “Il governo – conclude Passaleva – ha tagliato anche il fondo per il reddito minimo di inserimento, un programma che almeno nella nostra regione aveva ben funzionato nel far uscire numerose famiglie dalla soglia di povertà. Non era solo un aiuto economico o puro assistenzialismo, ma una sorta di contratto: chi riceveva il contributo si impegnava a seguire corsi di formazione o altri percorsi di responsabilizzazione”. In Toscana era stato sperimentato a Massa Carrara: terminata la sperimentazione doveva essere esteso a tutta Italia. “Invece – spiega Passaleva – il ministro l’ha soppresso trasformandolo in “reddito di ultima istanza”, con un’espressione non proprio felice e fondi assai inferiori”.


disegno bimbi

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scure bipenne

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