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A Sciambere: Panegirici e Presepi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 14 marzo 2003

Gli incipit sono importantissimi, sia che trattiamo di un articolo, un romanzo o un semplice discorso, l’attacco, il primo impatto tra le nostre idee ed il lettore o l’interlocutore è importantissimo sia calibrato per catturarne l’attenzione e ben disporlo. Ricordiamo ad esempio un Testimone di Geova (peraltro una brava persona) che tentò di intavolare un discorso con noi cominciando: “E’ dimostrato …” Ma non andò oltre poiché gli rispondemmo: “Alt! Per me tutto è da dimostrare ..” La comunicazione si piantò … In un altro caso uno ci abbordò così: “Rossi .. te che sei un alessiano …” costringendoci a contestare che noi eravamo sostanzialmente rossiani, avendo infatti deciso fin dalla più tenera età di dichiararci in un certo senso allievi di tutti quelli che ci potevano insegnare qualcosa, ma seguaci di nessuno. Perché questo artificio metalinguistico dell’incipit sull’incipit? (non abbia paura Assessore non pretendiamo risposte da chi non capisce le domande) Per dire, sostanzialmente, che chi parte male di solito o non arriva o arriva peggio. Ed è partito malissimo questa mattina chi ci ha detto riferendosi a quanto scritto sulla corsa alla carica di Sindaco di Portoferraio: “Ma te a chi tiri la volata?” Abbiamo cercato di buttarla sullo scherzo, rispondendo che non vedevamo alla nostra ruota posteriore nessun Cipollini, e allora ha detto: “E lo so hai in mente una donna … ho capito!” compiacendosi della sua perspicacia, ignaro di non avere in realtà capito una sega. Come spiegare che in fondo tutto il panegirico sulle donne di ieri (certo Consigliere, ci crediamo che il panegirico è una pezzatura che non conosce, no, non somiglia ad una ciambella) tutto quel ragionare sulle donne, era solo l’auspicio, per quanto riguarda l’elettorato passivo, ed il ricoprire posti di responsabilità, di non dividere il genere umano tra donne ed uomini, ma tra capaci e cialtroni (Consulente non si adiri non ce l’abbiamo con lei, questo è avere la coda di paglia!). Non abbiamo (purtroppo) né candidati, né candidate nel taschino, e siamo consci che il presepe, come usava dire Uberto Lupi, si fa con i pastori che si hanno. Ma la nostra dotazione presepizio-elettorale, quella che tra non molto dovremo tirare fuori dalle scatole di scarpe in cui l’avevamo riposta, proviene da diversi lasciti e qualche figura manca, qualcuna delle classiche è invece riprodotta in più copie. Ci manca ad esempio il Re Magio che portava l’oro (lo deve aver preso Tremonti, stanno cercando di ruscolare ovunque), però abbiamo un bel numero di asini.


presepe napoletano

presepe napoletano