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Ethan Hawke - Mercoledì delle ceneri

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 06 settembre 2005

Capita, a volte, di trovarsi in libreria senza avere un’idea precisa di che cosa ci piacerebbe leggere, e uscire con il dubbio che il libro appena comprato non lo abbiamo scelto, anzi, sia stato lui a scegliere noi, complice la copertina originale, o il titolo azzeccato, di quelli studiati apposta per catturare l’attenzione. E così è stato con “Mercoledì delle ceneri”. Il problema era capire che cosa avesse funzionato da catalizzatore. Ethan Hawke? Forse può non dire niente, ma basta pensarlo adolescente allievo della high school de “L’attimo fuggente”, o giovanotto di belle speranze in “Giovani carini e disoccupati” e poi, facendo un po’ di gossip, marito di Uma Turman, ed ecco che il personaggio si materializza. Star in ascesa ma controcorrente, appassionato di letteratura, grande fumatore e oppositore della guerra in Iraq, amante di New York lontano da Hollywood. Direttore artistico della Malaparte Theatre Company, ha prodotto l’ultimo suo film digitale, e è ora autore di un secondo romanzo, ma non per vezzo, anzi, con la consapevole ammissione che il piacere di scrivere derivi dalla sua difficoltà. E la sua scrittura ha stimolato l’interesse, oltre che in America, anche in Italia, delle firme più prestigiose della critica, da Corrado Augias a Mauro Covacich a Benedetta Mariotti, felici di “smentire il pregiudizio che anche un bellissimo, un divo di Hollywood, possa inserirsi fra i migliori narratori americani.” Jimmy e Christy attraversano l’America su una Chevrolet del ‘69. Dall’Alabama all’Ohio, dalla Louisiana al Texas, lei incinta lui in fuga, forse, da un esercito scelto solo per noia. Le due voci si alternano nel racconto della loro storia, ma anche di altre vicende personali, più intime: il rapporto con i genitori (il padre di Jimmy suicida dopo il Vietnam; uomo in carriera e sempre a caccia di donne quello di Christy), gli amici e e gli amori passati. La strada segna il limite tra un paese che forse non esiste più e una generazione che deve comunque accettare l’eredità di valori svuotati di intensità e sogni infranti. Non si tratta però di una mesta resa al destino, anzi l’esigenza di scoprirsi non più adolescenti offre gli stimoli per mettersi in discussione, per ricercare quell’opportunità molto americana della prossima occasione. A volte anche senza prendersi troppo sul serio. E intanto la Chevrolet abbandona il giorno e la notte per inseguire un futuro che non potrà essere senza il confronto con il passato: per lui il padre-reduce-suicida diventa solo la perdita di un genitore, per lei finalmente, tornare al sud è il coraggio del confronto con una realtà che si credeva rifiutata per sempre. In mezzo il viaggio, la metafora della vita, l’essenza di un percorso, anche inconsciamente, circolare. La Chevrolet attraversa l’America e l’anima di Jimmy e Christy, che sanno emozionare e far ridere, ed Ethan Hawke racconta la loro storia, la racconta come fosse un film che lui vorrebbe interpretare e noi vorremmo vedere. Una storia on the road ma fuori dagli schemi tradizionali, perché l’America è cambiata e con lei il sogno americano, tanto che le vicende personali prendono il sopravvento sui grandi ideali, e in personaggi fortemente caratterizzati e ambientazioni scontate solo in apparenza, forse in parte autobiografiche, si scopre la percezione di un cambiamento che matura a dispetto di certezze sempre più deboli. Immancabile, una suggestiva colonna sonora, proprio come in un film, proprio come in un lungo viaggio fatto di chilometri in auto e sigarette spente male, e che, a dire il vero, non compare spesso fra le pagine, ma è l’autore a suggerire la musica che ha ascoltato scrivendo di Christy, di Jimmy, e forse anche un po’ di se stesso. Da Willie Nelson a Lanny Kravitz, dagli AC/DC a Beck, da Nina Simone ai Guns and Roses, anche fra le note si intrecciano la tradizione e l’oggi. Con forza, soprattutto, tra l’inquietudine e il turbamento di sempre dei Rolling Stones. “Let’s do some livin’, after we die” Michele Castelvecchi Ethan Hawke Mercoledì delle ceneri Minimum Fax Euro 13,50


mercoledì delle ceneri libro

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