Un velivolo ultraleggero che non aveva comunicato la sua posizione ha fatto scattare nel pomeriggio oggi il dispositivo di difesa aerea nazionale. Un caccia F-16 dell'Aeronautica lo ha raggiunto e, a quel punto, il pilota del piccolo velivolo si e' messo in contatto con le autorita' del traffico aereo, qualificandosi. L'allarme e' cosi' rientrato. L'ultraleggero (ULM, Ultra light model) era decollato da Reggio Calabria con destinazione Dovera (Cremona), dove c'e' una aviosuperficie in erba. L'allarme e' scattato nei pressi di Roma e l'intercettazione e' avvenuta proprio sui cieli dell'Isola d'Elba dove si incrociano una serie di "aerovie" controllate dal radiofaro di Punta Calamita. Per questo tipo di velivoli ultraleggeri comunque il volo non e' sottoposto alle stesse regole degli aeromobili piu' grandi. Spiegano fonti dell'Aeronautica che se volano sotto i 160 metri di quota non sono obbligati a contattare i controllori del traffico aereo sulle frequenze radio, ne' sono tenuti a presentare un piano di volo. Nel caso specifico, pero', l'ultraleggero si e' alzato fino a circa 1.000 metri e questo lo ha fatto diventare quella che, in gergo aeronautico, viene definita una 'traccia sconosciuta' che è apparsa sui radar dei controllori del traffico e che è stata la causa dell'uscita degli aerei intercettori.
Aereo ultraleggero