Una folla numerosissima ad Aversa, circa mille persone, ha accompagnato i funerali di Felice Gravino, 52 anni, e il figlio Francesco, 27, padre e figlio uccisi dalla fredda vendetta di Francesco Marino, in servizio tra il personale non insegnante del Liceo "Foresi" di Portoferraio come custode-bidello. Grida di dolore e di rabbia degli amici e parenti contro l’uomo che mercoledì sera ha riversato una decina di colpi calibro 9 nella carne delle due vittime. Subito dopo aver compiuto il duplice omicidio il Marino avrebbe rubato uno scooter con il quale si sarebbe sottratto alla cattura della Polizia. Sconvolto dal raptus di follia, prima di riprendersi e costituirsi, pare si sia recato al cimitero a pregare sulla tomba del figlio ucciso a Portoferraio, quel maledetto pomeriggio del 26 settembre 2001. Da quel giorno, anche se il Marino pareva aver superato l'impatto con la terribile realtà della perdita del figlio, e recuperato una apparente serenità d'animo, il dolore ed il rancore sono stati un precipitato costante e silenzioso, esploso mercoledì in dieci colpi di pistola. Ora i morti sono tre, due le famiglie spezzate. Francesco Marino alle 9,30 di venerdì è stato ascoltato dal giudice per le indagini preliminari che ha trasformato il fermo in arresto. L’accusa è di omicidio volontario con le aggravanti di futili motivi e premeditazione. Un’ipotesi pesantissima la cui pena prevista sarebbe l’ergastolo. Il Marino rimane nel carcere di Santa Maria Capua Vetere nella provincia di Caserta, assistito dall’avvocato Ferdinando Trasacco.
Liceo foresi scuola grigolo