I compagni di lavoro del Liceo Foresi di Portoferraio lo attendevano per la mattinata di giovedì 1° settembre. Francesco Marino di 53 anni avrebbe dovuto riprendere servizio dopo un periodo di riposo trascorso al paese natale. Non è arrivato, in suo luogo è giunta all'Elba una nota ANSA agghiacciante: "Si è costituito la notte scorsa alla polizia di Aversa, importante centro del Casertano, l'uomo che ieri sera ha ucciso con una decina di colpi di pistola di grosso calibro, Felice Gravino, di 52 anni, ed il figlio di questi, Francesco, di 27 anni. Francesco Marino, di 53 anni, bidello in una scuola di Portoferraio (Livorno), ma originario di Aversa, si è presentato al locale commissariato accompagnato da un avvocato ed ha consegnato l'arma del duplice omicidio, una pistola calibro 9x21. L'arma era appartenuta al figlio Roberto, guardia giurata a Portoferraio, che circa quattro anni fa fu ucciso da un proiettile partito accidentalmente dalla pistola in dotazione a Francesco Gravino, anche lui guardia giurata del centro toscano. Marino, ha spiegato il dirigente del commissariato di Aversa, vicequestore Moia, non si sarebbe mai rassegnato alla morte del figlio, imputando a Gravino la responsabilità dell'incidente. Avrebbe serbato un profondo rancore nei confronti del giovane e dei suoi familiari che abitano nello stesso stabile di un complesso di case popolari, in una zona periferica di Aversa. Ieri sera, a poche ore dalla partenza per Portoferraio, dopo il periodo di ferie trascorso con i familiari ad Aversa, il raptus omicida. Ha incontrato nel cortile Felice e Francesco Gravino, si è armato della pistola del figlio, ed ha fatto fuoco più volte contro i due che sono morti all'istante".
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