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Rizzoli: Incontriamoci per dirci che Isola vogliamo

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 13 marzo 2003

Chi si rinchiude, o non si muove per tempo, ha politicamente perso; cio è vero soprattutto per chi non mercanteggia brutalmente il consenso, e quindi ha più bisogno di coinvolgere i cittadini; è un dejà-vu che tutti conosciamo ma che facciamo fatica ad evitare, soprattutto 'noi ' Partiti. La lettera di Michele, paradossalmente, riconosce un ruolo importante ai partiti, alla loro utilità a patto che si aprano, non siano, appunto, "uno spazio chiuso di segreterie". Non voglio fare demagogia, sono in un partito e credo sia legittimo ci si trovi nei propri organismi dirigenti o tra dirigenti dei partiti; è vero però che, soprattutto a ridosso di elezioni che potrebbero (spero ) invertire il declino nel quale versa sempre più l' Elba, ( e non solo per colpa della destra, siamo onesti..) siamo molto in ritardo: come partiti di centrosinistra ci siamo incontrati alcune volte e ripromessi di mettere in calendario una serie di incontri aperti ai cittadini ( senza partito ma anche con partito...) ma non l' abbiamo ancora fatto. Come movimenti non si è stati in grado di chiamare i partiti ad un confronto generale e di metodo ( chi ha detto che deve partire dai partiti..?) Non abbiamo neppure deciso se affrontare solo le elezioni di Portoferraio ( sembra questo il livello di discussione avviato, pur tra partiti che sono a livello elbano ) o decidere metodi e contenuti che valgano per tutti i Comuni dove si vota ( io , ad esempio, preferirei..);anche per essere più credibili se si accenna poi al tema della semplificazione amministrativa. Credo dobbiamo fare tutti un salto di qualità, che è anche di una banalità estrema : parlare tra tutti i soggetti interessati a costruire un Elba a misura di persona, residente o turista che sia, con al centro la qualità della vita di tutti, che non è ovviamente un solo fatto materiale. Facciamolo subito, evitiamo si cristallizzino opinioni negative tra soggetti che hanno l'interesse naturale ad agire insieme: smettiamo di scrivere (io per primo ) articoli su questo e quello senza una discussione sufficientemente ampia e collettiva che responsabilizzi ( proprio perchè c' è stata, e coinvolgente ) uno schieramento ( politico , amministrativo, sociale ) a sostenere una determinata posizione chiara e precisa che valga per tutta l' Elba. Troviamoci, allora TUTTI INSIEME la prossima settimana, partiti, movimenti, cani sciolti, associazioni, cominciamo a dirci che isola vorremmo, incominciamo a discutere del fatto che ci sono mille poveri assistiti dalla Caritas di Portoferraio e del modello di sviluppo che consente ciò, di chi mettere nel Consiglio di amministrazione dell' Esa, braccio operativo dell' ATO rifiuti che sembra possa partire ( o pensiamo sia un problema di segreterie? ), cominciamo a parlare di acqua, cultura, parco, centri storici, qualità della vita, inquinamento , democrazia , ecc; cominciamo cioè a costruire un programma condiviso dalle persone, partecipato. Subito. Carlo Rizzoli Questo il testo dell'intervista a Michele Alessi apparsa nell'ultimo numero del settimanale "Lisola": “Non rinchiuderti nelle tue stanze, partito. Resta amico dei ragazzi di strada”. Questa celebre massima di Vladimir Majakovskij, poeta, autore drammatico e pittore russo, riflette bene l’attuale stato d’animo di Michele Alessi. E trova il più giovane dei consiglieri di minoranza al Comune di Portoferraio in un momento di profonda riflessione. Umana e sociale, prima che politica nel senso stretto del termine. “Non ho tessere di partito, non sono invitato a riunioni di segreteria, sono consigliere indipendente. L’unico mio riferimento è quello sociale”. Una frase che trova il suo senso nell’esperienza vissuta fuori delle stanze dei bottoni da Alessi, un’esperienza che trae linfa nel contatto con la gente e con le cose che la gente sente davvero come problema o come esigenza. Ma vallo a fare capire ai partiti. Destra? Sinistra?… non importa. Anche perché, sottolinea il consigliere, “oggi i partiti, per come sono concepiti, dimostrano di non avere più credibilità sulla scena politica e devono ammetterlo prima di tutto a se stessi. Se non si calano nella realtà non troveranno più la giusta via e i giusti stimoli per amministrare bene”. Posizioni incancrenite nel passato, mentalità che oggi non hanno più senso perché è la realtà che non è più quella. Basta affacciarsi alla finestra, continua Alessi, per rendersi conto di come la vita cambia. Comitati cittadini che spuntano come funghi, associazioni di volontariato a caccia di impegni, tanta voglia di partecipare, di fare, di collaborare con gli amministratori al governo della propria città. Un’esigenza sempre più forte che non può più rimanere inascoltata. Ed è proprio il concetto di esser dentro ad un partito che non offre la giusta prospettiva. Un concetto che oggi sta stretto ad Alessi come a quei cittadini che credono in qualcosa di diverso. E non per un’effettiva crisi della politica generale, ma per una profonda incertezza politica del partito, qualunque esso sia. Uno spazio chiuso quello delle segreterie, che non riesce a vedere oltre le proprie mura. “tanto più questo vale – rimarca Alessi – per Portoferraio”. Il disagio che si respira è tanto e sicuramente i suoi effetti si riverseranno sulle prossime elezioni. Concreto il rischio di arrivare alle comunali 2004 spaccati, ognuno per la sua strada, non pare così difficile, soprattutto a sinistra dice Alessi, “pensare che si farà avanti una lista civica”. E tutto questo perché “nessun amministratore ragiona in termini di percorso comune, nessuno cerca un serio dibattito aperto a tutti, se non ha la garanzia di controllarlo da una posizione di privilegio”. Qualità della vita, diritti, partecipazione, trasparenza: “È questo – specifica Alessi – che la gente cerca e la divisione forza dei partiti, la loro lotta sono le fonti principali del malessere e del mio momento di riflessione. Se a livello mondiale la guerra non è lo strumento che risolve i problemi – conclude Alessi – nel piccolo, nella realtà locale, lo scontro è altrettanto inutile: non risolve i disagi e lascerà sempre una parte della gente insoddisfatta”. E, quel che è peggio, spaesata e senza riferimenti reali. (Da il settimanale "Lisola" dell'11 marzo 2003)


portoferraio canile manifestazione

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