Almeno 300 persone hanno seguito lunedì pomeriggio, a Cavo, la discussione sul progetto di ripascimento della spiaggia : molti i residenti della frazione e di Rio Marina, molti i turisti che da 20, 30, 50 anni passano qui le loro ferie " pagando l'ICI al 7 per mille come a Portofino", come ha replicato una signora a chi, tra gli amministratori e supporter bosiani, si era incautamente lasciato scappare frasi di fastidio verso chi, non avendo il pedigree cavese, si permetteva di dare consigli sulle cose del Cavo. E' stato infatti grazie all' attenzione di alcuni tecnici-turisti abituali che si è rimesso l' occhio (distratto da parte di molti fino a quel momento..) su un progetto in dirittura d'arrivo (il bando per assegnare la gara scade i primi di ottobre), che ha suscitato diverse perplessità. Pubblico molto attento e desideroso in gran parte di capire, come dimostrato dagli applausi scarsi ai diversi ragionamenti tecnici a sostegno o critici della proposta licenziata da Provincia di Livorno e Comune di Rio Marina. Lo stato d' animo era/è combattuto tra la necessità di far partire lavori troppo a lungo bloccati e quella di non ripetere errori tecnici insopportabili per l'economia e l' ambiente locali. Discussione comunque tranquilla e di approfondimento che ha consentito alla Provincia, con i presidenti G. Kutufà e F. Franchini (del Consiglio), l'Ass.re A. M. Marrocco e al Sindaco F. Bosi di ribadire il metodo partecipato seguito fino a quel momento e di rispondere con i tecnici alle diverse obiezioni, risposte che, va detto, non hanno convinto sempre tutti i presenti e men che mai hanno convinto gli ambientalisti di Legambiente che continuano a considerare il progetto come totalmente inadeguato. Ribadita formalmente dalla Provincia la disponibilità anche a tener conto - ove possibile - delle osservazioni fatte, ma la richiesta di fondo, cioè quella di rimuovere il materiale del precedente, sbagliato, ripascimento, è stata negata con l'affermazione della scelta ambientale rispetto alla prateria di posidonia: ci sarebbe infatti un parere del Ministero dell'Ambiente che sconsiglia vivamente di sottoporre la flora marina a nuovi seppellimenti nel rosso limo che - è la tesi - si smuoverebbe inevitabilmente nello sbancamento. La tesi pubblica, sostenuta dall' Ing Aminti, è che in questi anni si siano fatte tutte le valutazioni del caso propendendo alfine per il male minore...Tesi confutata dall' Ing Brusa (autore insieme ad altri di numerose osservazioni) che ha sostenuto invece la praticabilità - oltre che la necessità - della rimozione dei materiali sbagliati con tecniche di salvaguardia della posidonia, o meglio della posidonia residua visto che gran parte della originaria prateria è sparita per l'azione delle polveri e dei metalli pesanti che continueranno ad insistere sulla zona insieme alle 1.200 tonnellate di filler bianco rilasciate dalle nuove rocce frantumate. Tra le altre critiche sollevate al progetto messo a bando, quella di utilizzare per il ripascimento materiale calcareo con una morfologia spigolosa, una scelta che per molti rischierebbe di rendere inagibile, di fatto, la spiaggia per parecchi anni. Valutazione molto più ottimistica da parte dei tecnici provinciali sull'arrotondamento dei materiali in uno-due anni da parte dell'azione del mare con la possibilità di gettare sabbia in vista della stagione estiva per rendere comunque fruibile la spiaggia, anche se i contrari hanno fatto presente la difficoltà di stabilizzare anche per l'arco di una stagione il manto di sabbia su uno strato di ciottoli di pezzatura tanto grossa. Si è quindi ragionato sul concetto di costi dell'opera, costi che - è stato ribadito - non sono solo quelli del ripristino della spiaggia, ma anche quelli di un eventuale svalutazione economica di una zona con una spiaggia eventualmente poco agibile per diverso altro tempo. Su questa lunghezza d'onda l'intervento dei Verdi locali, che hanno sollecitato l'Assessore provinciale A.Maria Marrocco competente per delega e la Provincia a farsi interpreti delle necessità di miglioramenti progettuali, sia sul versante dei materiali facendo tutto il possibile per garantire da subito l' utilizzo di materiale alluvionale -già arrotondato - che sul versante del trasporto dello stesso, propendendo per un trasporto via mare con chiatte, onde evitare (come previsto dal progetto) sulle già dissestate strade elbane 2500 viaggi (più altrettanti a vuoto) di camion con rimorchio (capienza 12 metri cubi pari a 24 tonnellate).
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