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Rifondazione su quel che sta maturando a Rio Marina

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 28 agosto 2005

Per un errore indipendente dalla nostra volontà in una precedente edizione di Elbareport abbiamo pubblicato, in luogo del comunicato ufficiale di Rifondazione, una bozza non corretta pervenutaci casualmente. Rimediano riproducendo qui di seguito il testo del documento approvato dagli organi dirigenti del Partito della Rifondazione Comunista dell'Isola d'Elba. La Redazione Ci troviamo in piena sintonia con le ragioni sostenute dal consigliere Comunale di Rio Marina Lucia Fasola, che ha votato contro la scelta urbanistica della realizzazione del progetto “ Villaggio Paese” all’ultimo consiglio comunale. Unica voce in dissenso. Il "villaggio paese" è un progetto che proviene dalle vecchie amministrazioni Diversi e sostenuto tenacemente da sempre dall'attuale presidente del parco Marchetti. Con la chiusura dell’attività estrattiva si era pensato di riconvertire l’economia di quel territorio verso scelte improntate allo sviluppo turistico dell’area; si pensò di utilizzare il territorio minerario come richiamo per un turismo diverso, prevedendo tutta una serie d’ interventi nelle aree minerarie che servissero ad aumentare la domanda. Fu disegnato il progetto del Parco Minerario, all’interno del quale si prevedevano percorsi guidati, centri ristoro, recupero dei manufatti a scopo educativo, aree di sosta e tutta una serie di sevizi collegati (Musei, sala convegni centri di studio) ed infrastrutture orientate a rendere appetibile il pacchetto turistico che l’area proponeva. Auspicando flussi turistici notevoli nacque l’ipotesi del “Villaggio Paese”. La struttura doveva rispondere alla carenza di posti letto che il Comune aveva in vista dell’aumento di presenze che sicuramente il Parco Minerario avrebbe dirottato su quel territorio. I progetti pensati per il Parco Minerario rimangono , come ben sottolinea l’intervento della Fasola, per buona parte un libro dei sogni. Non si sono realizzati tutti quei servizi auspicati e la domanda non corrisponde alle aspettative. Non si comprende come si possa mantenere ancora attuabile la scelta del Villaggio Paese, così come si era pensato venti anni prima. Una analisi più attenta, considerando anche la crisi che l’industria turistica sta soffrendo su tutto il territorio Elbano, avrebbe sicuramente consigliato l’amministrazione Bosi a eliminare l'insensata previsione di costruire una struttura di dimensioni cosi invasive a ridosso dell’abitato. Oggi vediamo con rammarico che sul progetto è nato uno strano connubio tra vecchia e nuova amministrazione, tra maggioranza e opposizione in consiglio comunale. Le ragioni del nostro no alla realizzazione dell’ Albergone , da ora in poi lo chiameremo così per comodità, sono state più volte dichiarate in questi ultimi anni. L’area dove deve essere realizzato il progetto è una zona strategica per l'espansione del paese, soprattutto se si pensa alla portualità della quale si dovrà necessariamente tenere di conto nel prossimo futuro. Ipotizzare l’ attracco delle navi traghetto verso Vigneria e realizzare all’interno della struttura portuale esistente oggi un approdo turistico può divenire un'ipotesi seria ed opportuna. Pertanto nel programmare il futuro del nostro territorio, cerchiamo di dar vita ad un progetto ragionato e sensato. Rio Marina ha già sperimentato la realizzazione di grandi impianti ricettivi. Scelte (Ortano, Capo d'Arco) che non hanno prodotto nessuna ricaduta economica sul territorio del comune, hanno depredato l'ambiente ad esclusivo beneficio di una fascia elitaria di turismo che rimane confinata nelle proprie riserve e realizza solo una manciata di posti di lavoro precari per un tempo limitato alla stagione. Creare un Villaggio -paese pronto ad ospitare oltre mille persone in una struttura pressochè indipendente e autonoma, vicino a un abitato di poco più di duemila abitanti non può essere spacciato per sviluppo. Dal punto di vista politico dobbiamo leggere con preoccupazione l'ulteriore inciucio tra una parte del Centro sinistra e la destra locale. Episodio che fa seguito all'accordo, i cui contenuti cominciano ad apparire chiari con l'uso militare del porto di Piombino, che ha portato Paola Mancuso, braccio destro fino a ieri del sottosegretario alla difesa Bosi, con voto unanime alla segreteria generale dell'Autorità Portuale di Piombino, al fianco del diessino Guerrieri. La nostra preoccupazione è riferita in primo luogo all'ormai prossimo appuntamento elettorale piaggese. Su quali basi potrà mai realizzarsi l'unità delle forze locali dell'Unione? Un comportamento più responsabile del centro sinistra ulivista avrebbe reso le cose sinceramente più facili.


rio marina attilio 2

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