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Cemento a Vigneria: Bosi (tanto per cambiare) parla d'altro

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 27 agosto 2005

Le critiche motivate di VERDI e LEGAMBIENTE alla colata di cemento di 45.700 mc. del "Villaggio Paese" di Vigneria e le controproposte concrete che entrano nel merito delle questioni, fanno parte di quella dialettica democratica che un uomo delle Istituzioni come il Sindaco Senatore Sottosegretario Bosi dovrebbe apprezzare o comunque almeno comprendere. Dallo stizzito proclama di risposta del Sindaco, così non pare, e prendiamo atto che il Senatore Bosi dà dignità politica solo a quelli che gli danno ragione. Il circondarsi di inesperti ghost writers e di neofiti della politica elbana non giova all'efficacia delle argomentazioni e delle battute del Sottosegretario, manca la conoscenza degli "avversari" e così in poche righe il Senatore scade dalla prosa aulica, all'offesa ed al dileggio. Non siamo "indignati", facciamo tranquillamente e concretamente proposte economiche e ambientali insieme, facciamo politica - magari non venata da un facile populismo come quella del Sindaco Bosi - e le nostre critiche sono, su questa scelta, soprattutto alla maggioranza che governa Rio Marina - che non aveva bisogno di voti a favore per far passare la proposta - e a chi se ne fa politicamente e culturalmente subalterno, riteniamo per un malinteso senso di coerenza con proprie scelte di un lontano passato che non c'è più. Il Sindaco/Senatore Bosi, usando una prosa demagogica ed argomentazioni degne di un caudillo sudamericano, parla d'altro e non risponde alle osservazioni motivate sul piano economico oltre che ambientale che gli abbiamo posto. Ieri, si spacciava per difensore dell'elbanità offesa da chi denunciava scandali ed abusi - non da chi li compiva - oggi a difensore del popolo dell'Elba orientale contro gli ambientalisti che sarebbero colpevoli di "tutelare gli interessi delle aree più sviluppate dell’Elba, cui vorrebbero offrire la garanzia di una rendita di posizione quasi monopolistica, in danno delle aree rimaste indietro, o addirittura sotto la soglia della sopravvivenza, come il versante orientale" ; sembra di sentir parlare Fidel Castro contro l'embargo americano o il venezuelano Ugo Chavez con il basco da paracadutista in testa, solo che a questa analisi a buon mercato, a questa parodia di un' Elba occidentale ricca che - con l'appoggio dei volponi e venduti ambientalisti - vuole tenere sotto il tallone della miseria e della fame l'Elba minieraria, pensiamo non ci creda davvero nemmeno il Sindaco Bosi… Sarebbe un'offesa alla sua intelligenza che si aggiungerebbe a quella fatta alla credulità dei cittadini. Noi abbiamo proposto un altro sviluppo , non l'immobilismo e l'immobiliarismo speculativo, convinti che le potenzialità delle aree minerarie si possano esprimere meglio che non attraverso un altro colossale "villaggio paese" avulso da Rio Marina e abitato per poche settimane l'anno. Bosi non risponde alla nostra proposta che si debba dare priorità al risanamento e allo sviluppo del magnifico e trascurato centro storico del paese , incentivando lì gli investimenti e creando quella imprenditoria turistica diffusa - e locale - di cui ha bisogno Rio Marina e che ha fatto la fortuna economica di alcune località elbane . Abbiamo parlato di recupero a Vigneria che favorisca la prima casa (vera) e di qualità e maggiori spazi collettivi, legati alla storia, alla fruizione ed alla valorizzazione di quei luoghi. E' tipico di chi non ha argomenti evitare di entrare nel merito, usando come cortina fumogena un linguaggio sprezzante, pregiudiziale e soprattutto indimostrato ("finta indignazione", soloni dell' ambientalismo" , " patetiche strumentalizzazioni" - quali? -, " ambientalismo di maniera", "tutelare la rendita di posizione dell' Elba più sviluppata"..) . L' unico argomento che resta al Sindaco/Sottosegretario è quello - purtroppo - di farsi scudo della quasi unanimità in Consiglio Comunale, un regalo di una parte del centro-sinistra forse inaspettato e subito strumentalizzato, questo sì, per presentarsi come il solo vero garante dello Sviluppo "popolare" di Rio Marina. Non ci aspettavamo niente di diverso dallo stile di vecchia politica proprio del Senatore, un gattopardo di antica scuola, venuto per cambiare tutto quel che i "comunisti" avevano fatto e proposto e che ora li blandisce e li coopta riproponendo e facendo proprio quel modello di sviluppo -. figlio di una crisi mineraria che pareva senza sbocchi e di un fallito industrialismo e dello spreco di territorio - che il centro-destra aveva dichiarato colpevole della crisi economica di Rio Marina. Quindi non siamo nè delusi, nè meravigliati; ci stiamo semplicemente attrezzando per le osservazioni formali ad un progetto che consideriamo sbagliato per il futuro economico, sociale ed ambientale di Rio Marina e dell'Elba..


villaggio paese 1

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