Il Consiglio Comunale di Rio Marina (Isola d’Elba) ha adottato un “Piano attuativo per la realizzazione di attrezzature culturali turistiche e per il tempo libero ad integrazione del Parco Naturale e del Parco Minerario”, si tratta di un’enorme colata di 45.700 metri cubi di cemento sulla costa elbana che si andranno ad aggiungere al fallimentare modello dei villaggi separati che niente ha dato all’economia dell’Elba Orientale. E’ il cosiddetto “Villaggio Paese” di Vigneria, un vecchio e superato progetto delle giunte di Sinistra, frutto avvelenato della chiusura delle miniere di ferro negli anni ’80, che la Destra ha fatto proprio ben volentieri. Un progetto che fa impallidire gli altri ecomostri elbani come quello di Procchio, bloccato dalla Magistratura (9.000 mc.), o quello di Pontecchio a Porto Azzurro (29.000 mc.), fallito solo per l’opposizione di ambientalisti e Parco Nazionale. Ma il “Villaggio Paese” di Vigneria – circa 1.000 posti letto - dovrebbe essere realizzato nel piccolo Comune di Rio Marina - poco più di 2.000 abitanti, con già oggi 1.645 seconde case con una crescita del 547,64% dal 1971 al 2001 – un territorio dove sono previsti dal Piano Strutturale 259.853 mc. di nuove costruzioni e grandi ampliamenti di altri villaggi turistici come Capo d’Arco. Le ricostruzioni fotografiche contenute nel Piano Attuativo (vedi allegati) , pur con gli abbellimenti consentiti dalla realtà virtuale, mostrano chiaramente che l’intera collina di Vigneria verrà ricoperta da case e alberghi a picco sul mare, un nuovo paese chiuso ed autosufficiente, lontano ed autonomo dal bellissimo e trascurato centro storico di Rio Marina, una gigantesca operazione immobiliare estranea a storia, ambiente e economia dell’Elba. Una nuova colonizzazione del territorio con la scusa della valorizzazione e che porterà alla distruzione di risorse e bellezze paesaggistiche. Lucia Fasola, Consigliere Comunale di centro-sinistra e dirigente di LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano, è stata l’unica coraggiosa voce fuori dal coro a votare contro un progetto che ripropone un modello turistico in crisi ed ormai fuori dal tempo. Il Sindaco/Senatore/Sottosegretario Bosi (CDU), la sua maggioranza di centro-destra e la minoranza di centro-sinistra hanno approvato. Dove la politica divide il cemento unisce... A rendere ancora più clamorosa l’approvazione bipartisan della colata di cemento è il fatto che il Piano Attuativo – che interviene su aree dell’ex compendio minerario - è stato presentato dall’Agenzia del Demanio. Quindi si tratta di cemento pubblico, di un progetto che appena approvato verrà venduto al migliore offerente per far cassa, cioè, vista l’enormità dell’impegno finanziario e di quanto si potrà costruire, alla grande speculazione immobiliare nazionale ed internazionale che sta già mettendo solide radici all’Elba. A meno di due mesi dalla solenne firma del protocollo d’intesa per un “Piano Strutturale Unico” degli otto Comuni elbani, le parole di soddisfazione e speranza dell’Assessore Regionale Conti sembrano scritte sull’acqua, smentite ogni giorno dalle concretissime scelte cementificatorie di molte Amministrazioni Comunali. I due milioni di metri cubi di cemento che minacciano l’Elba e che sembravano scongiurati dalla forte opposizione della società civile, che pareva aver trovato una solida sponda nella Regione Toscana, ora ritornano sottoforma di Varianti e Piani Attuativi, pubblici e privati, approvati da tutte le forze politiche.
Villaggio Paese ricostruzione virtuale
villaggio paese 1
Villaggio Paese Piano Attuativo