Torna indietro

Villaggio paese: la dichiarazione di Lucia Fasola

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 24 agosto 2005

Il circolo di Legambiente invia il testo dell'intervento di Lucia Fasola: Cari Amici, vi alleghiamo il testo del lucido ed appassionato intervento che il Consigliere Comunale di Rio Marina ha fatto contro l’adozione del “Piano attuativo per la realizzazione di attrezzature culturali turistiche e per il tempo libero ad integrazione del Parco Naturale e del Parco Minerario” cioè il cosiddetto “Villaggio Paese” di Vigneria, un’enorme colata di 45.000 metri cubi di cemento sulla costa elbana che si andranno ad aggiungere al fallimentare modello dei villaggi separati che niente ha dato all’economia dell’Elba Orientale. Lucia Fasola è stata l’unica coraggiosa voce fuori dal coro, l’unica a votare contro, centro-destra e centro-sinistra si sono trovati d’accordo su un vecchio e superato progetto delle giunte di Sinistra che la Destra ha fatto proprio ben volentieri. Dove la politica divide il cemento unisce... Siamo fieri che Lucia Fasola sia una socia ed una dirigente del Circolo LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano. CONSIGLIO COMUNALE DI RIO MARINA - Adunanza del 23/08/05 “Piano attuativo per la realizzazione di attrezzature culturali turistiche e per il tempo libero ad integrazione del Parco Naturale e del Parco Minerario — Loc. Vigneria — ADOZIONE”: DICHIARAZIONE DI VOTO DEL CONSIGLIERE COMUNALE LUCIA FASOLA: Se si vanno a rivedere gli obiettivi legati alla progettazione del Parco Minerario dell’Isola d’Elba, si può affermare con tranquillità che, ormai ad anni di distanza dalla loro stesura, essi non sono stati raggiunti; i vari protocolli di intesa sottoscritti non sono stati attuati o lo sono stati in modo così parziale da non essere stati sufficienti a rilanciare e a far decollare lo sviluppo dell’estremo versante dell’Isola. Alcuni esempi... Si legge tra gli obiettivi principali del Parco Minerario: - L’organizzazione del Parco potrà trarre benefici economici, vendendo i pezzi migliori ai musei, a collezionisti, ai commercianti, ai turisti... Chiedo: • . . Quale piano è stato approntato per raggiungere questo obiettivo? Quanti “abusivi” ancora oggi riescono a depredare indisturbati e per scopi privati il patrimonio minerario? - Il tracciamento di itinerari didattici e la localizzazione di aree adatte ai rilievi geologici di superficie, per ricerche e per studi... Chiedo: Che fine hanno fatto? - La necessità di mantenere attive le estrazioni in alcuni punti significativi per una raccolta controllata del materiale... Dico: C’è solo il Cantiere Bacino. - I percorsi mineralogici... la loro recinzione ... la sistemazione della rete stradale principale.., la dotazione di aree attrezzate con servizi fondamentali, zone d’ombra, servizi igienici.., la segnaletica topografica, didattica e di direzione... Chiedo: Dove sono? - Il laboratorio geomineralogico per la ricerca scientifica... Non c’è. - Il centro culturale ed espositivo, la sala congressi per le manifestazioni scientifiche e commerciali... Non c’è. - L’utilizzo dei Voltoni degli Spiazzi... Non c’è. - Le aree devono comunque essere restaurate, le zone instabili sistemate, mediante... rimboschimenti e inurbamenti, recinzioni, opere di consolidamento. “FATTO!!!” dico io per Lei, sig. Sindaco, con i soldi del Ministero dell’Ambiente e con una gestione commissariale. - Erano previsti 108.000 visitatori all’anno, con 39 addetti. Quelli reali sono 8.118 presenze tra marzo e giugno 2005 (dati riportati da LISOLA del 05/07/05). La gestione del Parco Minerario appare perciò non corrispondente agli obiettivi prefissati. La mancata attuazione del progetto nella sua interezza, dopo ormai un decennio, non mette in crisi l’idea che stava a monte, ma obbliga, secondo me, ad un aggiornamento delle scelte di attuazione. Il cambiamento dell’assetto societario della srl Parco Minerario, con l’uscita della compagine della Società Fintecna spa, dovrebbe allora costituire l’occasione per discutere di quale futuro debba avere il Parco Minerario. Io ho ritenuto condivisibile la richiesta di nuovi partner privati che portino nuove professionalità, auspicando il rilancio turistico, economico e culturale del versante estremo orientale dell’Isola. Non mi appare realistico ed utile, infatti, continuare una gestione da “carrozzone pubblico”, che fino ad ora ha dimostrato di non funzionare. Ma attenzione, se si imbocca questa strada, il merito della discussione non è: “Chi trova i privati?”, ma: “Quali scelte possono favorire il rilancio?” E’ credibile riproporre opzioni che negli ultimi 10 anni non hanno trovato attuazione? Al di là dei paletti e dei vincoli giuridici menzionati dal Presidente della Parco Minerario sri, non sarebbe adesso il momento di riconoscere che, nella crisi che ormai da qualche anno sta colpendo il sistema turistico ed economico elbano, la cosa più importante forse non è quella di “catturare” i privati per costruire un Villaggio Paese per una utenza che non esiste? Forse, non è un caso che, come dichiara il Presidente Kutufà, “nessun interlocutore si sia fatto avanti”. Forse, il progetto è da ridiscutere. Forse, i privati, anche quelli già presenti, “oserebbero qualcosa” di più se venissero ridefiniti, non gli orizzonti, ma gli interventi di attuazione. Forse, bisognerebbe fare più chiarezza sul progetto culturale (per esempio: A che punto è lo smantellamento indiscriminato delle ultime vestigia minerarie?) e ambientale. Fino ad ora, i risultati ottenuti sono stati minimi. Forse, bisognerebbe riconoscere che, siccome non ci si può accontentare di quello che c’è ora, ci sono altre possibilità di valorizzazione del patrimonio a disposizione, per studio e per turismo. Forse, bisognerebbe porsi come primo obiettivo non “dove” ospitare i turistifantasma, ma “come” creare le occasioni di attrazione, di conoscenza e di accoglienza nel nostro territorio. Il Consiglio Comunale di Rio Marina ha recentemente votato un documento che poteva essere l’inizio di un percorso nuovo per il futuro del Parco Minerario. Poteva, perché il vecchio è duro a morire. Vecchio è stato il metodo usato per decidere le sorti di questo territorio dell’Elba (a Roma... per la vicenda Coni, a Livorno ... un mese fa; perchè è vero che la Provincia detiene il 43% della Società, ma democrazia vorrebbe che le decisioni venissero compartecipate e discusse da tutte le componenti interessate). Ma vecchia è la reazione di chi, invece di accettare la sfida e di misurarsi in campo progettuale e programmatico, preferisce difendere scelte ormai vetuste e imbalsamate, come il Villaggio Paese, anche se ora qualcuno lo chiama “albergo”, con lo stesso linguaggio e le stesse prospettive di 10 anni fa. Noi, consiglieri di minoranza, nella recente discussione del Piano Strutturale ci siamo battuti contro la scelta di insediamenti residenziali come Cala Seregola, Capo d’Arco e Ortano, ma anche contro quella del Villaggio Paese. Lo abbiamo fatto con la convinzione che questa sia una scelta non adeguata rispetto alla crisi turistica che ormai investe l’intero comprensorio elbano. Il problema non è quello di “raggiungere” la velocità di sviluppo dell’altro versante imitandolo, ma di superarlo prendendo altre strade. Mi pare, invece, che le scelte e le strategie fino ad ora praticate in modo specifico per l’area di Vigneria abbiano unito i 2 principali interlocutori (Lei, Sig. Sindaco e il Presidente del Parco Minerario). Infatti ora si va ad adottare il Piano di attuazione con interventi edilizi previsti per 45.00 mc.; niente di diverso dal progetto di Villaggio Paese di dieci anni fa. Una cattedrale nel deserto, che non servirà certo a richiamare più turisti, in assenza di una politica di progetto che renda vivace l’offerta culturale, scientifica e turistica del Parco Minerario ed almeno accettabile quella commerciale dell’abitato di Rio Marina. Questo dovrebbe essere il problema da risolvere a monte. Invece la cosa che sembra interessare di più è quanto la Società del Parco Minerario sia coinvolta attivamente nella realizzazione del Villaggio Paese, perché abbia o non abbia un ruolo marginale. Io non ho condiviso e non condivido questo tipo di scelta e per questa ragione voterò contro questa delibera.


rio marina dall'alto panorama

rio marina dall'alto panorama