Abbiamo avuto la fortuna di crescere in una famiglia che non era "povera" (anche perchè tutti avevano una buona capacità di sgobbare) ma che doveva fare di necessità virtù risultando austera. In particolare lo dimostra la storia di un triciclo (sì un triciclo assessore, e non dica che anche a lei hanno trovato i tricicli alti e il polistirolo nel sangue) che per almeno due volte, nell'avvicinarsi delle ricorrenze astronomicamente opposte della Befana e del compleanno ci fu astutamente sottratto, riparato, riverniciato e ridonato spacciandolo per nuovo. L'ultima volta non l'avevamo proprio bevuta ma da bambini giudiziosi (in un vecchio scapestrato c'è sempre un bambino giudizioso) com'eravamo, facemmo buon viso a pessimo gioco, fingendo entusiasmo per il triciclo riverniciato e riciclato. Era prima di tutto una questione di ecucazione, la stessa cortesia che ci porta ad abbozzare un sorriso ogni volta che qualcuno ci propina una barzelletta direttamente estrapolata da un papiro egizio. Per questo siamo stati così attenti nel pubblicare per la quarta o quinta volta la "notizia" del rifacimento del lungomare di Cavo, come se lo fosse realmente.
cavo progetto lungomare