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Spiaggia di Cavo, tutte le perplessità di Legambiente

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 21 agosto 2005

Negli anni scorsi un disastroso ripascimento della spiaggia di Cavo, una piccola frazione del Comune di Rio Marina, all’Isola d’Elba, provocò una marea rossa che oscurò il mare, la spiaggia fu chiusa e si scoprì che il materiale scaricato sulla spiaggia proveniva da una cava realizzata nelle ex miniere di ferro. Sulla spiaggia furono gettati materiali taglienti, tonnellate di sedimenti contenenti metalli pesanti e la vicenda della spiaggia rossa finì sui giornali e poi nelle aule di un tribunale. LEGAMBIENTE venne accusata da esponenti di un comitato locale di aver ignorato la vicenda della spiaggia di Cavo, i partiti di centro destra accusarono i Cigno Verde di aver tenuto un basso profilo perché contigui all’Amministrazione di centro-sinistra che aveva approvato il disastroso ripascimento. A poco servirono le spiegazioni di LEGAMBIENTE che mise in evidenza come sarebbe stato impossibile partecipare ad assemblee alle quali non era stata invitata e come sia costume dell’Associazione Ambientalista non intervenire – a meno che non venga espressamente chiesto un suo coinvolgimento localmente - la dove si creano comitati spontanei su tematiche ambientali. “E’ stato probabilmente un errore di valutazione – spiega Gian Lorenzo Anselmi, di LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano -, forse abbiamo peccato di eccessivo rispetto per l’autonomia dei comitati che si sono ben presto defilati. Un sbaglio in buona fede che non intendiamo ripetere di fronte alla presentazione di un nuovo progetto esecutivo di “Protezione della spiaggia di Cavo” con il quale si vuole porre riparo al precedente disastroso “ripascimento” che tanti disagi ha creato. Ma il nuovo progetto – prosegue Anselmi - comporta un forte cambiamento urbanistico, lo snaturamento dell’intera linea di costa interessata ed un notevole impatto paesaggistico ed ambientale, con soluzioni progettuali proposte che secondo noi presentano alcune incongruenze e problematiche” Per questo LEGAMBIENTE - avvalendosi della preziosissima collaborazione di tecnici del settore - ha presentato alcune osservazioni dove si evidenzia che “Il Progetto, più che essere davvero destinato al recupero della spiaggia di Cavo, pare più orientato a realizzare un gigantesco imbonimento al fine di creare nuove strutture sul lungomare ed in particolare parcheggi ed allargamento della sede stradale che ci appaiono sovradimensionati per una piccola frazione come il Cavo, con lo spostamento verso mare della linea di costa e la creazione di una spiaggia artificiale ed esposta probabilmente ad accentuati fenomeni erosivi e ad accelerare l’insabbiamento dell’area portuale. E’ strano e preoccupante che, visto i tragici risultati del precedente ripascimento che ha comportato anche il mutamento della natura del fondo prospiciente l’area interessata, e nonostante la presenza a mare di Posidonia oceanica, recentemente classificata SIC dall’Unione Europea, si sia deciso di non sottoporre in progetto così rilevante - che nasce dalla necessità di porre riparo a precedenti errori di valutazione che hanno portato a danni per l’ambiente marino ed alla chiusura alla balneazione della spiaggia - a Valutazione di Impatto Ambientale o a Valutazione di Incidenza per quanto riguarda la presenza a mare di Posidonia”.


cavo progetto lungomare rotonda

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