Nei giorni scorsi ha fatto scalpore e sollevato molti dubbi la pubblicazione sul sito internet di Casa Toscana www.toscana-casa.it della proposta di vendita per 3.500.000 euro dell’isola deserta di Cerboli. LEGAMBIENTE aveva scoperto che dall’home page di Toscana Casa bastava cliccare su “Residence” e si apriva un elenco di beni in vendita, scegliendo “ELBA” apparivano due offerte, una relativa ad un immobile nel Comune di Porto Azzurro (ancora in linea) l’altra era proprio quella di Cerboli: “Elba (arcipelago toscano) - euro 3.500.000 - 7 ha - piano di recupero ISOLA, destinazione residenziale, RTA residence, 1500 mq. di superficie realizzabile, 1320 mq. di superficie immobiliare, parco, campi da tennis, posti barca, progetto presentato, informazioni e visita solo con lettera d'incarico, non si tratta con altri intermediari, cod. pr11”. Una scritta che, scatenatasi la curiosità giornalistica e dell’opinione pubblica, è stata quasi immediatamente modificata con un’altra offerta, trasformando prudentemente le migliaia di metri quadri costruibili in poche centinaia ed epurando qualsiasi riferimento a strutture e posti barca, e poi – con l’aumento dell’attenzione e la diffusione di nuovi particolari su Cerboli - fatta completamente scomparire. Insomma, uno strano Piano di recupero ed un progetto molto elastico ed adattabile, quelli che si asseriva presentati per Cerboli e del quale il Comune interessato – Rio nell’Elba – diceva di non sapere nulla! L’unica maniera per rintracciare ancora la proposta di vendita di Cerboli su “Toscana Casa”, è accedere direttamente alla pagina delle foto digitando: http://www.toscana-casa.it/foto.php?id=292 , ma anche li ogni riferimento a prezzi di vendita, metri quadri realizzabili, progetti è stato meticolosamente cancellato. Rimangono solo le impronte di foto digitali di una misteriosa e innominabile isola, misteriosamente messa in vendita non si sa più per quanto e per che farne, ed ora praticamente irraggiungibile, anche su internet. E’ evidente che l’affaire Cerboli richiede discrezione e che LEGAMBIENTE deve aver rotto molte uova nel grosso paniere di qualcuno, è evidente che se tutto fosse stato a posto e “normale”, come da più parti si è cercato di dire, tranquillizzare, sminuire, l’isola misteriosa sarebbe ancora in vendita con quell’offerta e quel “Piano di Recupero” sarebbe ancora ben leggibile.
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