Le mostre del Regoli regalano al visitatore emozioni particolari. Quella allestita alla Torre della Linguella fino a martedì 23 agosto presenta opere di vario genere: paesaggi, nature morte, scene di vario tipo e ritratti, genere in cui il pittore resta un maestro indiscusso. I quadri di Luciano Regoli sono maestosi per la dimensione fisica e la carnalità dei personaggi che occupano gran parte della scena, avvolgendo lo spettatore in un’atmosfera sensuale e complice. Gli occhi e le espressioni dei soggetti rappresentati, malinconiche o vivacissime, rendono appieno la personalità dei personaggi che sembrano prendere vita e uscire dai limiti della tela. Gli abiti, così come gli oggetti, perlopiù conchiglie, drappi, vecchi libri, maschere e manichini, contribuiscono a collocare il quadro in un contesto narrativo al di fuori e al di là del tempo, tra prospettive ben delineate e sfondi che la sapienza di una tecnica studiata riesce ad esaltare ai massimi livelli. I colori caldi dei paesaggi di campagna rendono immagini di una vita serena e consolante che contrasta con l’inquietudine di qualche particolare riscontrabile invece nelle tele dove regna il disordine delle cose, i teschi che prefigurano la morte, gli specchi che riflettono chissà quali immagini di mistero. Allo stesso modo, molta impressione suscitano le scene di mendicanti sugli scalini o l’esaltazione delle donne dal volto appena accennato intente ad ubriacarsi. Le varie sfaccettature della vita sono rappresentate con maestria nei ritratti, soprattutto nelle rughe dei volti scavati dei vecchi che conservano ed esaltano tutta la loro sofferta e tenera umanità, colta da Luciano Regoli con una sensibilità da vero artista.
vecchio luciano regoli