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Cerboli, nel Canale di Piombino, tra Londra e la Russia

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 20 agosto 2005

La tempesta mediatica che si è scatenata intorno alla proposta di vendita per 3.500.000 euro dell’isolotto di Cerboli, ha fatto affiorare anche qualche scoglio sconosciuto, qualche ipotesi scandagliata, intravista, ma mai venuta alla luce. Le frequentazioni russe e balcaniche – non solo femminili - di alcuni dei protagonisti della vicenda di “Elbopoli” erano note, così come era stato da più parti ipotizzato che la “Simtex”, che risulterebbe essere la società proprietaria di Cerboli, avesse un qualche collegamento con società moscovite. La Simtex infatti non è che l’ultima di una serie di scatole cinesi che si comprano e vendono tra loro - la Srl J.Livingston di Massa, la Fingestim (socio di maggioranza della J. Livingston) costituita il 30/01/99 a Portoferraio e con soci elbani e sede a Massa, e infine la SIMTEX MANAGEMENT LIMITED, inizialmente probabilmente di una società Off Shore che poi ha sede a Londra (per notizie più dettagliate vedere il nostro dossier su Cerboli: http://www.legambientearcipelagotoscano.it/localmente/dossier/cerboli.htm) - e subito nasce il dubbio sul perché una Società della City di Londra si interessi così tanto di un’isola deserta sperduta nel Canale di Piombino. All’Elba cominciano a circolare voci su un interessamento per Cerboli – e non solo - di società dell’Est Europa che potrebbero essere ben collegate a grossi imprenditori italiani, legatissimi ad ambienti politici di alto livello e con potentissime amicizie proprio in Russia. Questi legami internazionali sembrano trovare conferma in quanto scritto sul Corriere della Sera del 19 agosto. Nell’’articolo “Palazzi e Porticcioli, c’è un piano per distruggere l’isola di Cassola”, il giornalista Marco Gasperetti scrive: “La grande vendita, con speranze di business, inizia nel 1999 quando la proprietà passa ad alcune società. L’ultima con sede a Londra, si chiama Simtex, come l’esplosivo, e condivide indirizzi ed azionisti con la Ancore Limited, società collegata con Behgjet Pacolli, uno dei più grandi costruttori della Russia”. Pacolli è un faccendiere albanese-kosovaro molto miliardario e molto chiacchierato, noto ai rotocalchi di gossip come ex marito della cantante Anna Oxa, ma conosciuto anche alla cronaca giudiziaria per alcune operazioni poco chiare, la più nota quella delle tangenti - 15 milioni di franchi svizzeri secondo Yurij Skuratov, il giudice che venne esautorato dalle indagini sul Russiagate - per ottenere numerosi appalti, tra cui i lavori per la ristrutturazione del Cremino, che Pacolli, attraverso la sua società Mabetex, avrebbe dato a funzionari russi di alto livello ed in particolare al tesoriere dell’ex Presidente russo Boris Eltsin, Pavel Borodin, arrestato nel gennaio 2001 su mandato di cattura dalla Procura di Ginevra per riciclaggio, mentre sbarcava negli Stati Uniti invitato ai festeggiamenti per l’'insediamento del Presidente George W. Bush (notizia tratta da: http://www.centroimpastato.it). E’ lo stesso Behgjet Pacolli che in un’intervista a “Panorama” diceva dalla Russia: "È un Paese dai mille giochi politici in cui non Eltsin ma spregiudicati uomini d’affari hanno svuotato le casse. Un Paese che mi ha dato tanto lavoro ma che adesso deve onorare i suoi debiti: 260 milioni di dollari", circa 500 miliardi di lire. Forse l’interesse per il piccolo isolotto di calcare rosa nasconde ben altri e più corposi affari ed alleanze, forse la politica ed i Partiti dovrebbero cominciare ad uscire dal fragoroso silenzio su Cerboli e dintorni e finalmente chiedersi e chiedere qualcosa su questi strani e preoccupanti intrecci che muovono dall’Arcipelago Toscano e portano così lontano.


Cerboli yucca

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