Non ha pace l’isolotto di Cerboli, un morso di calcare rosa sperduto nel Canale di Piombino in faccia all’Elba, che fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano – che nel suo Piano lo ha indicato come zona “A” di riserva integrale dove è interdetta qualsiasi attività - e del Comune di Rio nell’Elba. Questa piccola isola, abitata solo da gabbiani, da rari Marangoni dal Ciuffo e da piccole lucertole che vivono solo a Cerboli, ospita alcuni ruderi della cava di calcare abbandonati da oltre 50 anni ed una torre; manca completamente l’acqua e l’isola è priva di qualsiasi infrastruttura, un lembo di terra selvaggia in mezzo al mare, che la natura si è ripresa. Ma proprio partendo da questi scogli, già proprietà dello scrittore Cassola, si è cominciato a svelare l’intreccio di “Elbopoli” (il dossier di LEGAMBIENTE può essere consultato - aggiornato fino al 2002 - anche su: www.legambientearcipelagotoscano.it/localmente/dossier/cerboli.htm) che ha stranamente raggruppato, intorno a proprietà nascoste in intricate scatole cinesi ed alla voglia di costruire a Cerboli, praticamente tutti i protagonisti degli illeciti che hanno portato all’arresto o sotto processo un Giudice, due Prefetti, imprenditori, tecnici, Amministratori ed il cui protagonista più informato – l’ingegnere grossetano Coppetelli - è purtroppo scomparso in un incidente aereo con il suo ultraleggero. Negli anni passati si nascondeva la voglia di cementificare Cerboli dietro progetti diversi, prima uno di educazione ambientale, con l’ipotesi di ristrutturare – anche con contributi pubblici – per poi cedere il tutto ad una nota Associazione ambientalista per un paio di anni; poi con progetti Life Natura per lo studio dei delfini che prevedevano ristrutturazioni, approdi e viabilità; infine, addirittura la proposta dell’ex Prefetto Gallitto di un campo di Protezione Civile con attrezzature destinate a sfollare a Cerboli la popolazione dell’Elba (29.000 abitanti!) in caso di calamità naturale… tutto fumo negli occhi che nascondeva ben altro, visto che oggi sul sito internet di Casa Toscana www.toscana-casa.it si può leggere nero su bianco che Cerboli è in vendita per 3 milioni e mezzo di euro e per farci cose che con l’ambiente non c’entrano nulla. Casa Toscana è un network immobiliare che fa capo a "Studio Habitat srl", agenzia con sede operativa a Pistoia in viale Adua, 75A e 39A, che “opera nella compra vendita di immobili, appartamenti, ville, villette a schiera, chalet, palazzi storici, attici, case coloniche, casali, acquisto di fattorie, poderi, tenute, aziende agricole, vigneti, rustici, riserve di caccia” ma, come specificato bene nelle pagine internet, il fiore all’occhiello dell’agenzia pistoiese sono “immobili di prestigio, isole, castelli”. Infatti, se dall’home page di Toscana Casa si clicca su “Residence” si apre un lungo elenco di beni in vendita: scegliendo “ELBA” appare un’offerta relativa proprio ad un’isola: “Elba (arcipelago toscano) - euro 3.500.000 - 7 ha - piano di recupero ISOLA, destinazione residenziale, RTA residence, 1500 mq. di superficie realizzabile, 1320 mq. di superficie immobiliare, parco, campi da tennis, posti barca, progetto presentato, informazioni e visita solo con lettera d'incarico, non si tratta con altri intermediari, cod. pr11”. Un’isola anonima, di cui non si cita mai il nome, ma cliccando su “FOTO” si scopre che quell’isola è proprio la tanto discussa ed ambita Cerboli (si può accedere direttamente alla pagina: www.toscana-casa.it/foto.php?id=292). Nei mesi scorsi una impresa di Montecatini chiese un incontro con LEGAMBIENTE per capire cosa poteva fare di Cerboli che – asserì il rappresentante di quell’Azienda – era stata da loro acquisita dai precedenti proprietari, pesantemente coinvolti in “Elbopoli”, che evidentemente avevano così sbolognato ad altri, compresa in un “pacchetto” più ampio, la patata bollente di Cerboli. Esponenti nazionali e locali di LEGAMBIENTE posero in evidenza come Cerboli, proprio per le rarità faunistiche e floristiche che ospita, fosse indicata come “Zona A” di Riserva integrale del Parco Nazionale, ZPS dell’Unione Europea ed area inedificabile dal Piano Strutturale di Rio nell’Elba. Inoltre il mare intorno all’isolotto è destinato a far parte dell’Area Marina Protetta dell’Arcipelago Toscano di prossima istituzione, tutti vincoli che non permettono certo di ipotizzare approdi, ristrutturazioni, creazione di servizi, nemmeno al fine di realizzare improbabili strutture per attività di educazione ambientale, su un’isola dove è praticamente impossibile sbarcare con un po’ di mare agitato. Evidentemente il “pacco” non gradito è tornato indietro e i soliti noti ritornano alla carica per costruire, stavolta almeno con il pregio della sincerità e senza nascondersi dietro falsi progetti ambientali. Quel che preoccupa nell’offerta di vendita contenuta nel sito di “Casa Toscana” è l’affermazione di aver già presentato un progetto – evidentemente al Comune di Rio nell’Elba – di cui nessuno sa nulla e che sarebbe rimasto del tutto ignoto se qualche curioso non avesse trovato notizia di questa strana isola – così misteriosa da non essere mai nominata –messa in vendita per 3.500.000 euro. Tanta esibita noncuranza per i vincoli ambientali fa pensare che forse le scatole cinesi che nascondono la vera proprietà di Cerboli portano ancora più in alto e lontano di quanto sia dato sapere. Ora crediamo occorra mettere la parola fine a questa vergognosa vicenda ed ai ripetuti tentativi di speculazione su uno scoglio che è e deve restare un intoccabile paradiso della natura. Chiediamo al Ministero dell’Ambiente, al Parco Nazionale, al Comune di Rio nell’Elba di bloccare le ambizioni cementificatorie dei padroni di Cerboli, pronunciando NO immediati, netti e definitivi, nel rispetto dei vincoli che loro stessi hanno posto sull’isolotto del Canale di Piombino, magari esercitando quel diritto di prelazione che Parco e Ministero dell’Ambiente si dimenticarono di richiedere quando LEGAMBIENTE denunciò l’avvenuta compravendita di Cerboli.
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