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A Sciambere di Gamba e Giovannino

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 18 agosto 2005

Lontano lontano nel tempo recuperiamo il ricordo di una serata d'estate al porto, quando eravamo poco più che ragazzotti ed uno dei passatempi preferiti era dare fastidio ai briachi (ubriachi per i puristi) che le numerose bettole ancora in servizio permanente effettivo (in primis "Troncaceci" strategicamente posta a guardia dei palazzi del Ponticello) mettevano numerosi in circolo all'orario di chiusura, o anticipatamente ad esso, quando l'avventore avvinazzato aveva finito i quadrini e rompeva particolarmente le palle. Giovannino e Gamba erano due soggetti piuttosto inclini al piacere di Bacco e quella sera erano impegnati in una discussione serrata sul chi tra i due volesse più bene all'altro: "Ti voglio più bene io a te!" Sosteneva Gamba con l'occhio semichiuso. "No più io a te!" Ribatteva Giovannino con la voce impastata. Ma il confronto dialettico si interruppe perché Giovannino doveva espletare delle bisogna fisiologiche e per farlo guadagnò il limite della banchina, mettendosi ad armeggiare col fischio (pistagna, patta) dei pantaloni. Fu allora che il genio satanico di Lamberto si palesò in tutta la sua grandezza. Si avvicinò a Gamba e gli sussurrò qualcosa nell'orecchio, in men che non si dica questi si avvicinò alle terga di Giovannino e gli assesto un calcio in culo. Sospreso il calciato piombò nelle acque del porto a candela aggrappato comicamente all'unica cosa che si trovava per le mani, vestito, col baschetto in testa e la sigaretta all'angolo della bocca. Subito dopo Giovannino cominciò ad urlare non perchè annegasse, ma perchè era incazzatissimo e lanciava insulti e moccoli a bagno-maria; arrivarono i Carabinieri ci fu un fuggi fuggi di noi bastardelli (non avevamo fatto niente quella sera, ma la prudenza non era mai troppa) durante il quale avemmo il tempo di chiedere a Lamberto cosa avesse detto a Gamba, ottenendo la seguente risposta: "Gli ho detto che se buttava in mare a Giovannino gli pagavo un cognacchino...". La storiella finirebbe qui, ma ci è venuto in mente di fare una sorta di parallelo storico. Orbene mettiamo che in un altra occasione Giovannino e Gamba si fossero trovati a discutere sulla divisione di determinati beni, che sappiamo? giocando una passatella. Mettiamo che Giovannino fosse "padrone" e incominciasse il gioco dicendo: "Qui comando io .. ora e dopo e chi 'un ci stà mi schizza quattro passi dai coglioni!" Mettiamo che Gamba fosse capitato "sotto" e gli avesse contestato: "Eh no .. d'accordo che comandi te .. ma siamo una squadra no? te non poi mica di' che chi non la pensa in tutto e per tutto come te, ha da levassi di culo!" Mettiamo che ancora più stizzito Giovannino avesse controbattuto "Deh tanto 'un vi conosco a voi! sempre pronti a mettesi d'accordo cor nemico, ce l'avete nel sangue d'esse' traditori!" La reazione di Gamba non sarebbe tardata e sarebbe forse stata: "Sei un pezzente .. un miserabile .. aora ti rimangi tutto quello che hai detto assennò qui finisce a carte all'aria ..." Orbene cari lettori il problema (nostro) è che siffatti dialoghi (quasi alla lettera) non sono intercorsi tra poveri diavoli avvinazzati, ma tra un Presidente del Consiglio dei Ministri, un Presidente della Camera dei Deputati e il Segretario di uno dei partiti della maggioranza (maggioranza?) di governo. Ma nel nostro ipotetico caso alla fine, prima che il casino degenerasse, Troncaceci in persona sarebbe intervenuto e avrebbe mandato ognuno a casina sua. A noi, per levacceli di torno questi torzoli, toccherà aspetta' anno novo.


portoferraio porto veduta aerea

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