Che quella di Sabato 13 Agosto 2005 doveva essere una giornata "speciale" per l'Isola d'Elba, e soprattutto per coloro che in questi anni si sono impegnati nelle operazioni di contrasto alle azioni degli incendiari, lo si capiva nel primo pomeriggio, quando nelle redazioni elbane degli organi d'informazione giungeva uno stringato comunicato dal C.F.S.: "Gli agenti del Corpo forestale dello Stato del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, del Comando Provinciale di Livorno e gli uomini del N.I.A.B. (Nucleo Investigativo Antincendio Boschivo del Corpo forestale dello Stato) hanno arrestato un uomo per il reato di incendio boschivo doloso, sorpreso mentre appiccava il fuoco ad un’area di macchia mediterranea. D.R., di 26 anni, nato a Portoferraio (LI) e residente a Campo dell’Elba, è stato tratto in arresto in flagranza di reato, nel primo pomeriggio, dagli agenti della Forestale, nel Comune di Campo nell’Elba, località Monumento. L’arresto è il frutto di un intenso lavoro di indagine, durato circa due anni, per individuare i responsabili di numerosi incendi verificatisi nella zona. Nei giorni scorsi, infatti,gli uomini della Forestale avevano già trovato diversi inneschi di fattura artigianale. Sono in corso ulteriori indagini". Si era quindi ad una giornata memorabile per un'Isola massacrata, molto spesso umiliata da devastanti incendi che oltre a produrre delle vere sciagure ecologiche, avevano in due casi (1985 e 2003) anche ucciso delle persone, senza che si riuscisse a catturare uno dei responsabili dei roghi. Si avvertiva questa eccezionalità con il trascorrere delle ore, palpando quasi l'interesse dell'intera comunità isolana verso ciò che stava accadendo in Viale Principe Amedeo a Marciana Marina, all'interno della sede del distaccamento del C.F.S. dove Davide Rosi (questa l'identità dell'arrestato) era sottoposto ad un interrogatorio. Ma quello che trapelava dalla base marinese della Forestale era poco e niente, segno che l'indagine doveva trovarsi in una fase tutt'altro che conclusiva. Fare carico al giovane campese arrestato ed interrogato (un elemento con qualche problema relazionale, ma non certamente descrivibile come un genio del crimine) dei numerosissimi episodi dolosi accaduti nella zona del campese, pensare che egli da solo avesse innescato tutti i focolai, sarebbe stato stato poco realistico, oltre che tecnicamente impossibile visto la contemporaneità di diverse fonti d'incendio verificatesi in molti casi. Evidentemente gli inquirenti lavoravano per individuare altri possibili incendiari, più o meno collegati con il soggetto pescato in castagna nel primo pomeriggio si Sabato 13 Agosto. Intanto incominciavano ad arrivare messaggi di gratitudine ed apprezzamento per il lavoro dei Forestali i più solleciti erano gli ambientalisti di Legambiente: "Ha dato ottimi frutti la paziente azione investigativa del Corpo forestale dello Stato - intensificatasi negli ultimi due anni, in seguito alla morte di una turista causata da un incendio appiccato in località La Pila - per individuare i responsabili di numerosi incendi verificatisi all’Isola d’Elba: è stato finalmente arrestato uno degli incendiari elbani che da anni distruggono i boschi e la macchia mediterranea della nostra isola. L’incendiario elbano, un giovane di 26 anni, residente nel Comune di Campo dell’Elba, il più preso di mira dalla banda di incendiari negli ultimi anni, è stato arrestato in flagranza di reato dagli agenti della Forestale, che lo hanno sorpreso mentre appiccava il fuoco alla macchia mediterranea lungo la strada del Monumento, che collega Marina di Campo a Lacona, nella stessa zona nei giorni scorsi erano già stati appiccati alcuni incendi prontamente spenti dai Volontari della Protezione Civile dell’Elba Occidentale. LEGAMBIENTE ringrazia il Corpo Forestale dello Stato e gli uomini del N.I.A.B. (Nucleo Investigativo Antincendio Boschivo del Corpo forestale dello Stato), del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, del Comando Provinciale di Livorno, e si complimenta per questo successo che speriamo sia il primo passo per individuare e sgominare l’intera tribù di incendiari che distruggono da troppi anni la natura e le bellezze dell’Elba" E subito dopo gli ambientalisti ad esprimere congratulazioni al CFS erano, tra gli altri, il Presidente della Comunità Montana Danilo Alessied il Coordinamento della Protezione Civile dell'Elba Occidentale con i Sindaci di Campo nell'Elba, Marciana e Marciana Marina e tutti gli operatori volontari. Poco prima delle ore 20 l'incendiario, come documenta la sequenza fotografica che co9rreda l'articolo, accompagnato dall'Ispettore Superiore del CFS Renato Giombini e dall'Ispettore Giovanni Venditti per essere trasferito con l'ultimo battello dall'Elba in partenza sabato 13 Agosto, a Livorno ed intorno alle 23 veniva o associato al Carcere delle Sughere dove resterà a disposizione dei Magistrati della Procura Livornese. Si continuavano comunque ad avere conferme indirette del fatto che gli inquirenti sono solo all'inizio di un lavoro che continuerà, e può darsi che l'arresto del Rosi possa costituire una sorta di breccia nel muro di impunità che pareva proteggere gli incendiari. Certo siamo convinti che siano diverse le abitazioni isolane dove, dopo l'arresto del Rosi, l'ultima notte non è trascorsa poi molto tranquillamente.
Incendiario arresto 3
Incendiario arrestato 1
incendiario arrestato 2