Dopo numerose segnalazioni di cittadini e diportisti su affioramenti di liquami - rilevati anche da Goletta Verde nel 2004 e quest’anno - LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano ha chiesto ad alcuni soci esperti di immersioni subacquee di verificare la natura e la provenienza dei reflui. Il risultato è stato sconfortante: nel tratto iniziale la condotta sottomarina di scarico fognario del Grigolo presenta numerose ed estese lesioni - in parte documentate nelle immagini allegate – ed un preoccupante stato di degrado e assottigliamento del metallo che compone la tubazione. LEGAMBIENTE ha quindi interpellato le autorità preposte sottolineando che la condotta, pur insistendo in una fascia costiera non interessata alla balneazione, ha bisogno di urgentissime riparazioni, del successivo e pronto rifacimento di almeno 150/200 metri iniziali della condotta e, in un futuro certo, della realizzazione di un vero e proprio depuratore per la città di Portoferraio che mandi in pensione il vecchio, superato e problematico impianto di pretrattamento del Grigolo. Ecco il testo della segnalazione inviata da LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano: Egregi Signori, Legambiente segnala ornai da anni fuoriuscite di liquami dalla condotta sottomarina di scarico dei reflui di Portoferraio, che parte dall'impianto di “depurazione” del Grigolo e, costeggiando la costa sotto Forte Stella, si dirige verso lo Scoglietto. Sversamenti con affioramenti cospicui sulla superficie del mare, segnalatici anche di recente – con un aumento di frequenza degli episodi – da cittadini di Portoferraio e diportisti, fortunatamente si tratta di liquami che affiorano lungo una costa non interessata dalla balneazione, ma che qualcuno ha anche messo in relazione quegli sversamenti con fenomeni di lieve inquinamento, macchie e spiaggiamenti di sporcizia che si sono verificati nell’adiacente costa di Portoferraio – fino alla vicina spiaggia delle Viste – e verso l’antistante fascia costiera Bagnaia- Nisporto. Per verificare la reale consistenza delle segnalazioni, alcuni sub di LEGAMBIENTE si sono immersi nei giorni scorsi lungo il primo tratto di condotta sottomarina e hanno potuto documentare una situazione grave e che richiede interventi immediati (si vedano foto inviate via e-mail) La condotta del Grigolo è stata ricostruita circa 15 anni fa, è lunga 1000 metri, sulla testata ha due diffusori disposti a “Y” che scaricano a -58 metri di profondità, quindi teoricamente ben oltre la distanza e la profondità previste dalla legge. Negli anni passati sono stati sostituiti i primi 140 metri della condotta, dall'impianto verso mare, eseguito uno scavo a terra per metterla in sicurezza dal moto ondoso e costruito un raccordo speciale tra il pezzo nuovo di condotta e quella “vecchia”. Proprio dal quel raccordo negli ultimi due anni sono cominciate le rotture che si sono successivamente estese lungo la condotta, si tratta di falle localizzate nella parte inferiore della tubazione. Probabilmente le fessure che si aprono nella tubazione sono dovute alle “sabbie” che accompagnano i liquami – evidentemente sommariamente depurati dall’impianto di pretrattamento del Grigolo – che vengono spinti in condotta con una notevole pressione e portata, lo attesterebbe lo stato del metallo della tubazione che appare come smerigliato ed assottigliandolo fino ad arrivare a produrre estese spaccature longitudinali. Inoltre l'intera condotta non risulterebbe ispezionata da circa 10 anni e che questa mancanza di controlli rende impossibile conoscere lo stato di intasamento del diffusore che, se otturato, potrebbe essere la causa della grande pressione necessaria a spingere i liquami fino alla testata della condotta sottomarina. Sul tratto di tubazione ispezionata dai sub di LEGAMBIENTE sono visibili diverse riparazioni provvisorie e rotture che corrispondono ai punti di emersione dei liquami segnalati l'anno scorso da Goletta Verde, ma rotture con abbondanti perdite si sono aperte anche più al largo di circa 100 metri e attualmente è presente uno spacco sulla condotta di circa 5 metri, attiguo ad una riparazione precedente, che scarica liquami chiaramente visibili in superficie. I liquami sono spinti con forza tale da aver creato una trincea sotto la condotta di circa 5 metri di profondità e 10 di lunghezza, un fenomeno che sembra noto – grazie all’affioramento di liquami in superficie - tanto che vi vengono calate reti da pesca per la presenza di numerosi pesci barracuda compresi (vedi foto). Più avanti la condotta sottomarina non presenta perdite e quindi il metallo che la compone sembrerebbe avere ancora uno spessore utile. Probabilmente per porre fine agli sversamenti basterebbe sostituire 150/200 metri di tubazione. Quindi, uno stato della condotta sottomarina del Grigolo che appare ben diverso da quanto si può leggere nel Piano d’Ambito dell’ATO 5 Toscana Costa (http://www.ato5acqua.toscana.it) che prevede semplici “interventi di manutenzione sulla condotta sottomarina in quanto tale condotta, realizzata recentemente, si trova in buone condizioni” . Inoltre, la condotta sottomarina di Portoferraio, attualmente la più importante dell’Elba per abitanti serviti (15.000) e dimensioni, non è compresa tra le 10 condotte di scarico sottomarino elbane in corso di ricostruzione e che incredibilmente non sono ancora state ancora allacciate per ritardi burocratici dovuti alle mancate concessioni comunali. Si chiede quindi alle SS.VV., ognuno per le proprie competenze, di adoperarsi affinché le falle apertesi sulla condotta del Grigolo vengano immediatamente riparate, sia approntata al più presto la sostituzione del tratto di condotta più usurato e si avvii nel contempo una radicale revisione dell’intero impianto del Gigolo, dotando finalmente la Città di Portoferraio di un vero ed efficiente depuratore, così come previsto nel Piano d’Ambito dell’ATO 5 Toscana Costa.
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