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A Sciambere della mutanda firmata italiana con gli occhi a mandorla

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 12 agosto 2005

Quando si dicono effetti perversi ... La storia degli ultimi anni ha dimostrato quanto sia da capitalismo straccione inseguire la politica delle barriere doganali e quanto siano alla lunga penalizzanti le barriere daziarie per coloro stessi che le tirano su. Orbene in Italia c'è un'accolita di persone, i legaioli, che quando si tratta di essere straccioni reazionari e ignoranti, non sono mai secondi a nessuno (si tratti di diritti civili, immigrazione o commercio estero non fa differenza). Proprio i legaioli hanno fatto fuoco e fiamme per contrastare i "musi gialli" cinesi e la loro capacità di invadere i nostri mercati con prodotti a basso costo. Ma torniamo indietro di qualche passo. Quando la Lega dispiegava le sue ali, anni fa, il vanto legaiolo, il mito economico diremmo, erano gli imprenditori nordestini, quelli per intenderci che predicavano la rivolta fiscale contro Roma Ladrona. Gli stessi imprenditori accodandosi a qualche spregiudicato capitano d'industria, qualche anno dopo si accorsero dei vantaggi di trasferire le produzioni manifatturiere all'estero, nei cosiddetti paesi emergenti, Cina inclusa. I nostri non si fecero poi molti scrupoli ad andare a fare affari con chi teneva sotto il tallone di ferro più di un miliardo di persone, ed ancora meno scrupoli si posero per l'economia di interi paesi del nord est italiano devastati dai loro licenziamenti. Intanto il peso economico del gigante asiatico cresceva tanto da preoccupare oltre che i legaioli la comunità occidentale nel suo insieme. Finchè sul Corriere della Sera di oggi (pagine economiche) ci troviamo a leggere: "Allarme dei commercianti europei per il mancato accordo sulle quote con Pechino - Stop all'import cinese, rischio scaffali vuoti. Sofrrono anche i colossi Benetton e Zara". Ma è evidente che insieme ai commercianti a soffrire sono anche gli imprenditori nostrali che hanno smantellato le fabbriche italiane per produrre in Asia e che si ritrovano la mutanda firmata made in Italy e fatta a Canton improvvidamente bloccata alla frontiera del paese da cui afferma (falsamente) di provenire. Come effetto perverso, o se volete scherzo del destino, non ci pare affatto male.


manifesto lega cina turchi

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