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Bruno Paternò, Pensieri sulla Pace e la Guerra

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 11 marzo 2003

Non sono un guerriero né amo i guerrieri. Amo chi difende la propria Civiltà e la propria Nazione (come un insieme di culture e civiltà) dal delirio di qualche folle. Amo chi difende i poveri e gli indifesi , a volte rischiando anche la vita. Amo i generosi, i donatori di sangue (lo sono stato per tutta la vita) i donatori di midollo osseo (lo sono stato per tutta la vita) i donatori d’organi sono iscritto da sempre all’ Aido) le donatrici d’organi riproduttivi – queste però solo se rigorosamente in vita – Amo chi fa politica spassionatamente, magari stando sempre all’opposizione (non v’è nulla di più nobile – io, per tutta la vita, salvo ora che mi ritrovo nel centro destra, più destra che centro nel mio caso). Amo chi fa il servizio civile al posto del servizio militare – mio figlio Alberto di anni 22 – salvo mettersi a disposizione se ce ne fosse bisogno per difendere gli altri dalle invasioni materiali e solo materiali. Detto questo faccio il punto, il mio punto, su Saddam Hussein. Il Signor Saddam Hussein una bella mattina si è svegliato ed ha aggredito il Kuwait. Gratuitamente? perché gli erano antipatici? no, voleva solo il loro petrolio ed i loro danari, oro compreso. Il mondo è corso in aiuto del Kuwait aggredito e lo ha salvato. Certamente anche perchè aveva il petrolio ma anche perché il Kuwait era alleato delle nazioni corse in suo aiuto. Italia compresa. Vinta velocemente quella guerra, anche con il nostro aiuto, gli americani potevano invadere l’Irak, uccidere Saddam e tutti gli Irakeni, tenersi il petrolio a titolo "rimborso spese" e nessun avrebbe obbiettato alcunché. Non hanno ucciso Saddam, non si sono presi il suo petrolio, hanno lasciato il paese dopo che Saddam si era arreso e aveva firmato il patto di resa. Il patto di resa prevede che Saddam non abbia armi. Quindi quando gli ispettori le trovano, dovrebbe l’America ritornare in Irak e riprendere la guerra che non è mai finita. E’ solo sospesa e quindi non è una nuova guerra ma è la continuazione della vecchia dato che il male che Saddam faceva, continua a farlo o si riarma per farlo (600 Kuwaitiani sono ancora prigionieri degli irakeni ma nessuno dice nulla). Il Signor Saddam è fra i personaggi politici più ricchi del globo. Da ufficiale dell’esercito a stipendio fisso, e contenuto, oggi dispone di un capitale (in Svizzera) che lo pone al terzo posto nella classifica mondiale. Sicuramente lui non ha inventato la televisione commerciale quindi tiene per sé il petrolio come Berlusconi tiene per sé i danari di Mediaset. Con la differenza che i danari di Mediaset sono legittimi, ancorché invisi ai sinistri, mentre quelli di Saddam lo sono un po’ meno, in quanto sottratti al suo paese ed alle sue genti, quelle stesse che egli dice tanto di amare e che tanto lo amano (suo genero compreso, fatto fucilare dallo stesso Saddam). Ecco quindi il mio commento che non piacerà a molti. Mi sentivo però in obbligo di renderlo esplicito. Solo per onestà intellettuale.