La lezione del Simposio di Scultura in ricordo di Mariano Lazzarin a Marciana

Non occorre bruciare un mare di soldi, non occorre organizzare dei Safari al VIP, non serve la rincorsa alle teste coronate di quart'ordine, non occorrono neppure i grandissimi "nomi" impegnati. Per riuscire ad organizzare un programma di iniziative capace di qualificare il comune che le promuove non serve moltissimo. Basta un mix di cultura, buon gusto, fantasia ed originalità, permeabilità alle idee proposte dai cittadini e impegno. In questo senso un esempio decisamente virtuoso viene da Marciana che sta svolgendo in questa estate 2005 una serie di iniziative di grande interesse: dalle Promenades storico naturalistiche, agli incontri con i giornalisti alla Fortezza fino a quello che consideriamo la carta vincente marcianese: il "Simposio di Scultura". Una manifestazione questa, certo nata sull'onda dell'emozione per la prematura scomparsa di un artista come Mariano Lazzarin, organizzata in tempi incredibilente brevi, dovuta soprattutto alla positiva ostinazione con cui Giorgio Verdura si è dannato l'anima per realizzarla, portando dai quattro angoli d'Italia, d'Europa ed oltre degli artisti di livello a lavorare pietre e legni in memoria di un uomo concreto che sapeva trarre forme leggere da materiali pesanti. Saluteranno il compagno d'arte gli scultori lasciando loro concreti, tangibili segni del loro passaggio in opere che vanno ad arricchire gli spazzi aperti e gli angoli suggestivi di un paese collinare elbano, che l'artista celebrato e ricordato aveva intensamente vissuto. L'arte quindi non solo come prodotto finale ma anche in divenire, in materializzarsi sotto gli occhi degli spettatori, come testimoniano le immagini di un'altra Verdura, Anna, che proponiamo ai nostri lettori. C'è quindi più di una buona ragione per salire su a Marciana, in questo primo fine settimana di agosto, quando il Simposio toccherà il suo culmine. Non ci resta che sperare che l'evento generoso ed estemporaneo sia "fidelizzato", si riesca a farne un appuntamento fisso in un calendario elbano degli eventi, e che anche altri comuni si rendano conto delle potenzialità espositive di cui dispongono, e della opportunità di organizzarvi manifestazioni di livello che rendano dell'elba un'immagine meno provinciale e smutandata, alla riconquista (i ragionamenti economici sono utili anche se si parla d'arte) di quelle fette di mercato turistico esigente che non si contenta più del mare, del sole e dei luoghi comuni da spiaggia.

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