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NAGIB MAHFUZ - Il giorno in cui fu ucciso il leader

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 05 agosto 2005

NAGIB MAHFUZ Il giorno in cui fu ucciso il leader In questo particolare momento storico, in cui sempre più si parla di scontro di civiltà, in cui cultura occidentale e islamica fanno di tutto per cercare punti di contatto e di rottura, appare indispensabile ascoltare quelle voci che ci propongono una visione più lineare, più umana possibile, del mondo mussulmano. Dopo i tragici fatti di Londra Mr. G.W. Bush ripropone la teoria di un attacco alla libertà e al mondo “civile”; dopo l’undici settembre anche Berlusconi sostenne la superiorità di qualcuno verso qualcun’altro; tralasciamo per carità le farneticazioni della Fallaci, ma intanto il nuovo Papa dimostra di condividere fino in fondo il pensiero del suo predecessore. Antichi pregiudizi e nuovi profeti. Nagib Mahfuz invece anche ne’ “Il giorno in cui fu ucciso il leader” pone al centro di tutto gli individui, le loro vicende umane e personali, che naturalmente si intersecano con politica e religione, senza farsi sopraffare procedono parallele, sono tutti elementi di una stessa realtà, ed è solo a causa del grande amore dell’autore per la sua città che si svolgono al Cairo. Il libro, tradotto quest’anno in Italia, risale al 1985, e l’Egitto di oggi è forse cambiato, pur rappresentando ancora un modello fra i paesi arabi, anche se la vocazione laica dello stato e la moderazione religiosa dei tempi di Nasser hanno lasciato spazio a un ideologismo totalitario che cerca di sopraffare proprio la vera fede nell’uomo, che invece rappresenta il fulcro di tutta l’opera di Mahfuz. Lo scrittore egiziano, premio Nobel per la letteratura, continua a non tradire il suo stretto legame con la tradizione e a sostenere che il vero conflitto sia soprattutto fra memoria e modernità; e i vari integralismi l’inevitabile conseguenza dell’incapacità di comunicare e capire. Ma Randan e Elwan sono due giovani qualunque, due innamorati che consumano le proprie storie fra lavoro e amici, speranze e delusioni, vivendo molto da vicino il cambiamento del loro mondo, continuando ad essere prima di tutto un uomo e una donna figli perfetti di una società in continua evoluzione, disposti alla fine a pagare il prezzo imposto da questa incertezza. La scelta di Sadat della modernizzazione forzata, l'Infitah, si rivelò un errore clamoroso, che invece di portare benessere creò tensioni sociali e alimentò proprio quel fanatismo religioso di cui poi fu la vittima più illustre. Mahfuz è sempre stato ben disposto verso il presidente, ma il frequente uso della definizione “dittatore” nel romanzo non è casuale: di sicuro così lo considerava molta parte del suo popolo, e sono loro i personaggi, non solo in un romanzo, che costituiscono la vera essenza di una civiltà, con i loro limiti e la loro grandezza. La grande capacità di Mahfuz è proprio quella di riuscire a parlare di politica attraverso gente comune, di riuscire a far scaturire da una spiritualità intrinseca la forza per mettersi in discussione proprio quando le scelte dei governi e dei loro oppositori stravolgono la quotidianità collettiva e quella personale, creando però, nella difficoltà, legami ancora più stretti. La cosa più difficile è di sicuro riuscire a mantenere un proprio equilibrio quando vengono a mancare precisi punti di riferimento. Come dopo i gravissimi attentati in “occidente” e le inutili e sanguinose invasioni in “medio oriente”. In Egitto l’intreccio fra grandi e piccoli eventi ha il suo apice il 6 ottobre 1981, quando Sadat viene assassinato durante la celebrazione di quella Rivoluzione che molti sentivano tradita, e la sua uccisione fa calare su tutto il paese una cappa di incertezza e di sconforto. Randam e Elwam ne sono travolti come cittadini, ma anche come individui che però non possono prescindere dal loro quotidiano. Grandi e piccoli eventi diventano la vita di ognuno di noi. Ed è proprio in questa trama fra vite private e pubbliche che si dovrebbe cogliere la stretta relazione fra le varie civiltà del mondo, se solo si volessero analizzare prima di tutto sul piano umano, se si mettessero a confronto emozioni, paure e gioie. Che sono le stesse ad ogni latitudine e indipendentemente da quale dio si preghi. Michele Castelvecchi NAGIB MAHFUZ Il giorno in cui fu ucciso il leader Newton & Compton Euro 8,90


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