NAGIB MAHFUZ Il giorno in cui fu ucciso il leader In questo particolare momento storico, in cui sempre più si parla di scontro di civiltà, in cui cultura occidentale e islamica fanno di tutto per cercare punti di contatto e di rottura, appare indispensabile ascoltare quelle voci che ci propongono una visione più lineare, più umana possibile, del mondo mussulmano. Dopo i tragici fatti di Londra Mr. G.W. Bush ripropone la teoria di un attacco alla libertà e al mondo “civile”; dopo l’undici settembre anche Berlusconi sostenne la superiorità di qualcuno verso qualcun’altro; tralasciamo per carità le farneticazioni della Fallaci, ma intanto il nuovo Papa dimostra di condividere fino in fondo il pensiero del suo predecessore. Antichi pregiudizi e nuovi profeti. Nagib Mahfuz invece anche ne’ “Il giorno in cui fu ucciso il leader” pone al centro di tutto gli individui, le loro vicende umane e personali, che naturalmente si intersecano con politica e religione, senza farsi sopraffare procedono parallele, sono tutti elementi di una stessa realtà, ed è solo a causa del grande amore dell’autore per la sua città che si svolgono al Cairo. Il libro, tradotto quest’anno in Italia, risale al 1985, e l’Egitto di oggi è forse cambiato, pur rappresentando ancora un modello fra i paesi arabi, anche se la vocazione laica dello stato e la moderazione religiosa dei tempi di Nasser hanno lasciato spazio a un ideologismo totalitario che cerca di sopraffare proprio la vera fede nell’uomo, che invece rappresenta il fulcro di tutta l’opera di Mahfuz. Lo scrittore egiziano, premio Nobel per la letteratura, continua a non tradire il suo stretto legame con la tradizione e a sostenere che il vero conflitto sia soprattutto fra memoria e modernità; e i vari integralismi l’inevitabile conseguenza dell’incapacità di comunicare e capire. Ma Randan e Elwan sono due giovani qualunque, due innamorati che consumano le proprie storie fra lavoro e amici, speranze e delusioni, vivendo molto da vicino il cambiamento del loro mondo, continuando ad essere prima di tutto un uomo e una donna figli perfetti di una società in continua evoluzione, disposti alla fine a pagare il prezzo imposto da questa incertezza. La scelta di Sadat della modernizzazione forzata, l'Infitah, si rivelò un errore clamoroso, che invece di portare benessere creò tensioni sociali e alimentò proprio quel fanatismo religioso di cui poi fu la vittima più illustre. Mahfuz è sempre stato ben disposto verso il presidente, ma il frequente uso della definizione “dittatore” nel romanzo non è casuale: di sicuro così lo considerava molta parte del suo popolo, e sono loro i personaggi, non solo in un romanzo, che costituiscono la vera essenza di una civiltà, con i loro limiti e la loro grandezza. La grande capacità di Mahfuz è proprio quella di riuscire a parlare di politica attraverso gente comune, di riuscire a far scaturire da una spiritualità intrinseca la forza per mettersi in discussione proprio quando le scelte dei governi e dei loro oppositori stravolgono la quotidianità collettiva e quella personale, creando però, nella difficoltà, legami ancora più stretti. La cosa più difficile è di sicuro riuscire a mantenere un proprio equilibrio quando vengono a mancare precisi punti di riferimento. Come dopo i gravissimi attentati in “occidente” e le inutili e sanguinose invasioni in “medio oriente”. In Egitto l’intreccio fra grandi e piccoli eventi ha il suo apice il 6 ottobre 1981, quando Sadat viene assassinato durante la celebrazione di quella Rivoluzione che molti sentivano tradita, e la sua uccisione fa calare su tutto il paese una cappa di incertezza e di sconforto. Randam e Elwam ne sono travolti come cittadini, ma anche come individui che però non possono prescindere dal loro quotidiano. Grandi e piccoli eventi diventano la vita di ognuno di noi. Ed è proprio in questa trama fra vite private e pubbliche che si dovrebbe cogliere la stretta relazione fra le varie civiltà del mondo, se solo si volessero analizzare prima di tutto sul piano umano, se si mettessero a confronto emozioni, paure e gioie. Che sono le stesse ad ogni latitudine e indipendentemente da quale dio si preghi. Michele Castelvecchi NAGIB MAHFUZ Il giorno in cui fu ucciso il leader Newton & Compton Euro 8,90
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