Domenica 31 luglio, alle ore 17,00 numerosissimi appassionati cultori di storia locale e amanti della natura si sono dati appuntamento, per la terza passeggiata “Alla riscoperta del nostro passato”, con l’architetto Silvestre Ferruzzi nell’incantevole scenario del bosco che circonda la pieve romanica di San Lorenzo nella vallata tra i paesi di Poggio e di Marciana. (foto n° 1) Silvestre Ferruzzi, come premessa alla descrizione di questa notevolissima testimonianza d’architettura religiosa elbana, ha ricordato che, nel XII secolo, l’Elba si trovava sotto il dominio pisano e dipendeva dalla diocesi di Massa Marittima, mentre il suo territorio era suddiviso in quattro distretti facenti capo alle rispettive pievi aventi “diritto di battesimo”, ossia le plebes de Campo, de Capolivero, de Ferraria, de Marcina de Ilba. Quest’ultima è da identificarsi con la pieve di San Lorenzo a Marciana, realizzata da maestranze pisane e divenuta abbazia nei primi decenni del XVI secolo. Nell’agosto 1553, durante ripetute incursioni sull’isola, la pieve venne data alle fiamme e parzialmente diroccata ad opera dell’Armata franco–turca in lotta contro la crescente supremazia della Spagna di Carlo V; da quel momento ebbe inizio il lento degrado dell’edificio, se si considera che già nel 1814, come riportato dallo storico Giuseppe Ninci, la pieve versava in uno stato di avanzato abbandono. L’ architetto, agli attenti appassionati, è andato ad illustrare come San Lorenzo venga a ripetere il consueto impianto delle pievi romaniche dell’isola d’Elba, perfettamente orientato secondo un preciso asse oriente/occidente e sia costituito da un’unica navata rettangolare absidata, caratterizzata da un accentuato sviluppo longitudinale planimetricamente convergente verso l’abside. (foto n°2) Tale “deformazione” è dettata da precisi significati liturgici ed escatologici, dove la convergenza prospettica della navata verso la domus Christi e il presbiterio rivolto ad oriente ne accentuano visivamente la sacralità, quale punto di rinascita del Cristo identificato come Sole che sorge da oriente. La componente derivante dal concetto medievale di Macrocosmus – ossia l’antropomorfismo messianico in veste cosmica e geografica – è riscontrabile quasi ovunque nell’impianto strutturale della pieve di San Lorenzo; tra gli innumerevoli modelli escatologici presenti, è da ricordare la presenza – sulla sinistra dell’ingresso principale – degli scarsi resti di una probabile vasca battesimale quadrangolare in muratura; tale precisa disposizione segue il concetto medievale secondo cui il Bonus era da considerarsi a sinistra e il Malum a destra del Macrocosmus, sul quale verte, tra l’altro, tutto il teatro liturgico delle Sacre Rappresentazioni.(Foto n° 3) Le uniche fonti di luce sono date da tre monofore, una absidale e due laterali, oltre alla piccola apertura cruciforme posta sopra il portale d’ingresso. Ne risultava quindi un interno assai buio, dove la luminosità proveniva simbolicamente da oriente e dal Cristo. Al termine della descrizione, Silvestre Ferruzzi ha passato il testimone alla cantante Cristina Cioni e al chitarrista Saverio Porciello, che eseguendo numerosi brani melodici italiani e stranieri, ascoltati con forte partecipazione dalle decine di visitatori presenti, hanno reso ancor più suggestiva la cornice di questo incontro (foto n° 4). Come consuetudine l’Amministrazione comunale ha offerto ai convenuti una simpatica merenda e ricordando l’ appuntamento per la quarta “promenade” a Marciana, nel piazzale antistante la Fortezza, alle ore 17,00 con Marino Lupi che illustrerà la Casa del Parco e il paese di Marciana, con Silvestre Ferruzzi, che parlerà della fortezza pisana, con l’archeologa Mimma Cuffàro che spiegherà i reperti preistorici del Museo archeologico, con tutti gli scultori che, nella Collegiata di San Sebastiano, ricordano, con le loro opere Mariano Lazzerin e con l’Associazione “Il Rifugio” che curerà una ricca e conclusiva tavola imbandita.
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