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Gli ambientalisti plaudono alla denuncia del vandalo dei chiusini dei cinghiali

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 31 luglio 2005

Legambiente si complimenta con il Corpo Forestale dello Stato per la brillante operazione che, in località Timonaia, ai confini tra i Comuni di Marciana Marina e Marciana ed all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ha portato al fermo di un vandalo che stava danneggiando uno dei chiusini (trappole) che il Parco ha installato per la cattura dei cinghiali, ungulati importati all’Elba dai cacciatori e che, con una esplosione demografica, sono diventati un problema gravissimo per l’impatto devastante che hanno sulla fauna, la flora, l’agricoltura e il territorio. Il vandalo, un cacciatore di Marciana Marina che fa parte delle squadre di battuta al cinghiale, è evidentemente uno dei “soci” dell’esclusivo club di difensori dei cinghiali che da anni svolge un’opera sistematica di danneggiamento dei chiusini installati all’Elba: distruzione completa o parziale delle gabbie, danneggiamenti del meccanismo di scatto e asportazione delle porte, spargimento di sostanze repellenti per non far entrare i cinghiali nelle trappole, uccisione e furto degli animali catturati, apertura dei chiusini per far fuggire i cinghiali, pasturazioni abusive per tenerli lontani dalle zone di cattura... Tutto questo ha prodotto un ingente danno economico per il Parco Nazionale ed uno spostamento di fondi pubblici che potrebbero essere destinati ad altri progetti e servizi. Per questo chiediamo che il Parco Nazionale e il Ministero dell’Ambiente si costituiscano parte civile e chiedano i danni provocati da questi attempati teppisti. Ma nei giorni scorsi i vandali hanno fatto anche di peggio: alcuni delinquenti si sono introdotti in una proprietà privata ed hanno forzato la porta della stalla che costodiva i cinghiali catturati dal Parco per farli scappare. E’ la seconda volta che si verifica questa effrazione ed a quanto pare non è stato possibile riconoscere vandali perché si coprivano il volto con rozzi cappucci. In seguito la stalla è stata fatta segno di un altro gravissimo episodio vandalico: usando il trattore di proprietà della fattoria è stato divelto il cancello di ingresso e danneggiate attrezzature. Il fine intimidatorio è evidente e non sembrerebbe l’unico “avvertimento” e “consiglio” rivolto a chi collabora con il Parco per le catture o che richiede l’intervento della Polizia Provinciale per l’abbattimento dei cinghiali che danneggiano i terreni agricoli. Non bisogna cedere alla prepotenza ed alle minacce, per questo chiediamo a tutti i cittadini, soprattutto a chi è più danneggiato da questa sistematica opera di vandalismo contro le trappole del Parco, di segnalare subito al Corpo Forestale dello Stato ed al Parco ogni movimento sospetto intorno ai chiusini per i cinghiali. Intanto – grazie anche a lanci illegali che potrebbero essere stati addirittura realizzati con cinghiali sottratti dalle trappole del Parco - i suini selvatici hanno raggiunto anche il promontorio di Calamita, dal quale erano assenti fino a poco tempo fa, e si stanno moltiplicando, “assistiti” anche li dai sabotatori anti-trappole. E’ importante che gli agenti del Corpo Forestale abbiano fermato il vandalo marinese, anche per i collegamenti che pare avere con dirigenti locali dei cacciatori e gli antiparco, speriamo che ora cessi la diffusione della ridicola favoletta che sarebbero gli ambientalisti a far fuggire i cinghiali dalle trappole per poi addossare la colpa sui cacciatori. E’ sempre più evidente chi ha tutto l’interesse a mantenere alto il numero di cinghiali all’Elba per utilizzarli al fine del puro divertimento venatorio o per il diffusissimo bracconaggio con lacci, balestre, trappole e fucili. Dal mondo venatorio ci si aspetterebbe una condanna di questi episodi di vandalismo e di intimidazione, si ha al contrario un silenzio imbarazzato che somiglia troppo all’omertà. Invece, giunge notizia che un bracconiere, denunciato dalle forze dell’ordine per aver addirittura cacciato i mufloni, di notte e dentro il Parco, sarebbe stato nominato dai cacciatori a dirigere un importante settore dell’attività venatoria elbana e quindi indicato come referente per le Istituzioni, Parco e CFS compresi!


cinghiali bosco

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