Ieri un operatore della protezione civile sentiva suonare il telefono, rispondeva avvertendo una voce concitata che diceva: "C'è un becco sulla spiaggia a Galenzana!" "Deh! Uno solo? Ce ne sarà anche più d'uno!" "Ma questo c'ha le corne!" "Si capisce che i becchi c'hanno le corne, sennò che becchi so'? "Si ma piglia a cornate la gente ..." "Come a cornate?" "A cornate a cornate .." "Ma allora è un becco vero .. a quattro zampe!" Da lì iniziava un'emergenza-becco a Galenzana, anzi per essere alla spiaggia delle Librerie. Sorgeva intanto un primo dilemma cornuto: Occorreva salvare il becco o salvare i bagnanti dallo scontroso ovino? Non solo la discussione s'intorcinava ulteriormente mentre si cercava di stabilire di chi era competenza l'intervento che doveva ridurre alla ragione il becco balneare: Il Corpo Forestale dello Stato (in quanto animale, selvatico no, ma nemmeno tanto educato), I Pompieri (per la scoscesità del luogo, ci arriva un sentiero da capre), I Vigili Urbani (in quanto trattavasi di becco campese), o infine la Guardia Costiera (in quanto il maschio di "Ovis Vel Capra", come dicono gli archeologi, stazionava sul demanio marittimo e si poteva anche trasferirlo via mare)? Alla fine probabilmente stufo di queste discussioni (di lana caprina) il becco decideva di togliere il disturbo tornarsene da solo da dove era venuto. Mica poteva perdere tanto tempo "aveva da fa' - come dice il proverbio - quant'un becco di luglio"