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I Giardini (chiusi) di Marzo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 08 marzo 2003

La parafrasi del titolo della nota canzone di Lucio Battisti è quanto mai d’obbligo alla luce di una sorta di “deriva del lucchetto” che pare interessare tutte le più importanti strutture storico monumentali portoferraiesi. E’ chiusa la Villa Romana delle Grotte ma non è una novità, la proprietà privata (come se avesse una logica che la storia fosse di proprietà privata) ne dispone come desidera con la benedizione del Comune Portoferraiese e della Soprintendenza Pisana che tutto il mondo ci invidia. E’ chiuso il compendio mediceo della Linguella ed ovviamente non è visitabile il bel museo archeologico civico. Sono chiuse per il periodo invernale le Fortezze Medicee, come recita l’elegantissimo avviso (che abbiamo fotografato sabato 8 Marzo) un cartello colà giustapposto dalla società incaricata ANCHE della gestione di uno dei complessi architettonici militari rinascimentali più importanti del mondo, compito che francamente ci pare un po’ spropositato, aldilà della medicea altisonanza del nome, per lo spessore imprenditoriale del Gestore. In pratica un eroico turista marzolino, che incoraggiato dalla tepida primavera isolana, decidesse di trascorrere un periodo di riposo nel capoluogo elbano degli spazzi storico-monumentali potrebbe visitare poco e nulla. La promozione turistica non è il nostro mestiere, ci pare lo esercitino già in troppi in rapporto ai risultati, e non abbiamo ricette da proporre, ma una domanda da porre ai reggitori dei destini turistico-promozionali dell’Isola la vogliamo esternare: Come è mai possibile giungere alla cosiddetta destagionalizzazione, a spalmare le presenze turistiche nell’arco dell’anno se si tengono chiuse strutture di una tale rilevanza? Peraltro ci pare di rilevare anche che i turisti che scelgono di visitare l’Elba al di fuori dei periodi di punta siano molto più inclini della media alla fruizione delle risorse culturali. Forse è l’intero sistema-Portoferraio che va ripensato e, senza la logica del pollaio, senza pensare che è meglio essere teste di sardina che code di pescecane, puntando gli occhi anche fuori dall’isola, con l’umiltà necessaria a studiare gli altri. Ci sono enti che disponendo di un patrimonio enormemente inferiore (in parcheggi, approdi, spazi convegnistici, teatrali, museali, monumentali e quant’altro) rispetto al “ricchissimo” comune portoferraiese, in luogo di mettere il tutto ad una società pseudo-partecipata (si può dire partecipata una società in cui solo l’un per cento del capitale e lo zero per cento delle strutture è privato?) che finisce per essere solo il braccio disinvolto del Comune, riescono “perfino” a guadagnarci dei bei soldini, invece di produrre buchi nel bilancio pubblico. Eravamo nel 1993 (in contrasto con l’allora Sindaco Fratini) convinti che il sistema-Portoferraio andasse gestito in blocco da una vera società mista pubblico-privata cercando sul mercato nazionale (ma non solo) il soggetto adatto, attraverso un concorso di idee imprenditoriali. Siamo della stessa esatta opinione a distanza di dieci anni. La “Città dell’Elba” ed il suo Centro Storico sono una ricchezza culturale (e potenzialmente economica) di importanza sovrannazionale, hanno bisogno di un’adeguata managerialità e non di dilettanti lanciati allo sbaraglio.


fortezze falcone da molo panorama

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cartello fortezze

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