Legambiente ci gira questa segnalazione, che conferma e documenta con precisione altre segnalazioni e proteste pervenuteci da trekkers e bikers, sul cattivo stato della strada delle Picchiaie e sulla presenza di discariche abusive: “Sono un socio di Legambiente, segnalo che, come volontario antincendio, nei miei giri di pattugliamento, mi capita di passare nella strada “sterrata” fra le Picchiaie e Colle Reciso. Mi è capitato di incontrare auto di ignari turisti che con la famiglia si erano avventurati per quel tratto dal quale si godono scorci notevoli. Il problema è che la maggior parte di questi, essendo proprietari di auto “normali” ed essendo in alcuni tratti la carreggiata formata solo da pietrosi, questi visitatori vengono colti dalle sconforto e non sanno più se andare avanti perchè forse” il peggio è passato” o tornare indietro e vanificare tutto il brutto già percorso. Mi capita però purtroppo nello stesso tratto di strada di incrociare spediti macchinoni fuoristrada che si beano di tutto quell’”accidentato “. Almeno per una volta il macchinone serve a qualcosa. Allora mi chiedo: è una strada esclusiva solo per chi ha super turbo con tutti i loro accessori da Parigi-Dakar o è per tutti, anche per operai, impiegati, insegnanti che non possiedono sicuramente auto superpotenti. Perché se questa è la filosofia di chi la tiene così è il caso veramente che si chiuda. Faccio inoltre notare che in un tratto poco lontano dalla cava, qualche signore poco rispettoso dell’ambiente e dei suoi simili, ha scaricato il proprio carico di macerie lasciandone un bel mucchio ad ingombrare parte della carreggiata. La soluzione è stata di circondare il mucchio con della fettuccia di plastica, ma nell’attesa della rimozione la fettuccia è scolorita e fino a quando dovrà restare il “mucchiaccio”? Chi deve sistemare la strada e ha l’onere di portare via il mucchio di macerie? Possibile che nessuno degli addetti noti queste mancanze. Se ce ne fosse bisogno contribuiscono a peggiorare la nostra immagine turistica e anche la qualità della vita dei residenti che magari prima potevano andare a prendersi un po’ d’acqua”.
Strada Picchiaie