Inizia a funzionare il canale che abbiamo aperto la raccolta di "pensieri di pace". Franco Gialdinelli, il nostro agente in Padania ha risposto per primo inviandoci i versi di Boris Vian nella versione tradotta da Ivano Fossati: IL DISERTORE In piena facoltà, egregio presidente, le scrivo la presente che spero leggerà. La cartolina qui mi dice, terra terra, di andare a far la guerra quest'altro lunedì. Ma io non sono qui, egregio presidente, per ammazzar la gente più o meno come me. Io non ce l'ho con lei, sia detto per inciso, ma sento che ho deciso e che diserterò. Ho avuto solo guai da quando sono nato e i figli che ho allevato han pianto insieme a me. Mia mamma e mio papà ormai son sottoterra e a loro della guerra non gliene importerà. Quand'ero in prigionia qualcuno mi ha rubato mia moglie e il mio passato, la mia migliore età. Domani mi alzerò e chiuderò la porta sulla stagione morta e m'incamminerò. Vivrò di carità sulle strade di Francia di Spagna e di Britannia e a tutti griderò di non partire più e di non obbedire per andare a morire per non importa chi. Per cui se servirà del sangue ad ogni costo andate a dare il vostro, se vi divertirà. E dica pure ai suoi se vengono a cercarmi che possono spararmi: io armi non ne ho.
bandiera pace