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Rinascita riese: rivogliamo la fonte!

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 28 luglio 2005

“Lo sa che s’ha da fare…… Si leva il camino… e ci si mette un acquaio!” Dopo i numerosi tentativi di far funzionare quel camino che faceva sempre fumo e dopo le tante insistenze del Direttore che lo aveva incaricato di trovarvi qualche rimedio, per quella frase divenuta poi proverbiale a Rio Elba, un arguto minatore, bel tipo d’altri tempi, fu castigato con il trasferimento alla cupa miniera di Calamita, ignaro certamente del successo e della popolarità che il suo dire avrebbe conservato nella tradizione riese. Proprio così, ogni qual volta in paese si fa in muratura qualcosa di strano, qualcosa che contrasta con il normale e consueto andamento delle cose ecco che rispunta quella battuta e con essa quella divertente storiella. E non sono mancate via via le occasioni perché si rivelasse appropriata alle circostanze, tanto che una superba occasione non ha voluto mancarla neppure l’attuale Amministrazione comunale con un suo intervento nella zona dei Canali, che lascia a dir poco sbigottiti e perplessi. Si tratta di questo. Nella piazza dei Canali, i ben noti Canali di Rio nell’Elba, fu costruita a suo tempo, o meglio al tempo della Amministrazione Coluccia, una vasca, stante il progetto di ristrutturazione di tutto il complesso attuato dall’Ente Parco e realizzato da una prestigiosa ditta edile tutt’ora operante nella nostra zona anche con impegnative opere di restauro di antichi monumenti.. La vasca, di forma circolare e di proporzioni modeste, ha il suo muro perimetrale in mosaico di pietra e un bordo di cotto. Al suo interno una triplice composizione in granito, finemente scalpellato, ripete il motivo base dello stemma comunale. L’illuminazione e gli zampilli davano allora il tocco finale a quel manufatto non privo di grazia e di composta eleganza nello scenario dell’acqua che sgorga fresca e invitante dalle cinque bocche della sorgente, che indugia con freschi riflessi nel vasto lavatoio e che infine si riversa baldanzosa nel folto verde della valle dei Mulini. Poi, per un rimediabile guasto alla pompa del circuito chiuso, la vasca restò a secco, e tale è rimasta per ben cinque anni, nonostante che da più parti si chiedesse di rimetterla in funzione. Ed ecco ora la brillante sortita di questa Giunta comunale. Con una scelta veramente spiazzante e incomprensibile, per non dire assurda, non ha trovato di meglio che riempirla di terra e di trasformarla in aiuola, dimenticando la sua normale e precisa destinazione urbanistica. E’ superfluo accennare alla perplessità e allo stupore di chi osserva e valuta il fatto. Perché, ci si chiede, si è deciso in tal senso. C’è chi ipotizza delle spiegazioni. E con le diverse spiegazioni e ipotesi ecco che riprende a circolare la gustosa storiella dell’arguto minatore e del suo ormai celebre acquaio. Constatata la speculare analogia con la storiella dapprima si ride, ma è un ridere di breve durata che tende purtroppo a sconfinare in una certa amarezza, perché non si tollera facilmente che qualcosa di bello venga deturpato, immiserendo ancora una volta l’immagine del nostro paese.


rio elba panorama dal volterraio

rio elba panorama dal volterraio