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Alliance: si lavora per il disincaglio nel giorno delle smentite e delle conferme

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 27 luglio 2005

Iniziato il piano di disincaglio, mercoledì sopralluogo del pm E’ operativo il piano di disincaglio studiato per rimuovere l’Alliance dalla spiaggia di Cala Giovanna. Tre rimorchiatori privati, una piattaforma munita di gru, un mezzo antinquinamento della Castalia, un mezzo della Capitaneria di Porto. Mentre ha lasciato l’isola intorno alle 17 di martedì la motobarca dei Vigili del Fuoco che avevano provveduto a porre in sicurezza i'Alliance. Si stanno riparando le quattro falle che avevano fatto temere l’affondamento, scongiurato dalla manovra di avvicinamento verso la spiaggia. Si prevede che per venerdì la nave possa essere rimorchiata verso il mare aperto. Mercoledì, intanto, il sostituto procuratore Antonio Giaconi, titolare dell'inchiesta aperta dalla procura di Livorno, farà un sopralluogo sulla nave e inizierà a sentire le persone presenti sulla nave tedesca sotto controllo Nato al momento dell'incidente. Intanto intorno alla disavventura dell'Alliance incidente che ha provocato un vespaio di polemiche continuano ad arrivare commenti, conferme e smentite. L’università di Pisa smentisce la collaborazione con la Nato, Cinelli ribadisce la natura scientifica dell’operazione A confondere ancora le acque una, seppur stringatissima, smentita affidata ad una nota Agi giunta da parte dell’Università di Pisa in merito ad una possibile collaborazione con la NATO. “L'Università di Pisa – si legge - non ha mai sottoscritto intese con la Nato per ricerche scientifiche. L'ateneo pisano - prosegue la nota - richiamandosi alla lettera e allo spirito del suo statuto, ribadisce con forza la conformità di ogni sua iniziativa scientifica ai principi fondamentali del rispetto della vita e della tutela dell'ambiente.” A chi è stato allora concessa (e da chi?) la foresteria pianosina che alloggiava barchini e "siluri" robot? A confermare invece la campagna è Francesco Cinelli, esperto di posidonia e docente del Dipartimento di scienze dell'uomo e dell'ambiente dell'Università di Pisa che partecipa alla ricerca, insieme al Mit (Massachussetts Institute of Tecnology), allo Scripps (il secondo centro di ricerca oceanografica per importanza negli Usa). I tre istituti, pur collaborando con il Nurc, struttura per le ricerche sottomarine della Nato con sede alla Spezia, che dalla fine della guerra fredda svolge ricerche scientifiche, non potrebbero comunque occuparsi di ricerche militari. Cinelli ha spiegato che la campagna in atto davanti a Pianosa ha scopi puramente scientifici e non militari, e i siluri di cui si è parlato nei giorni scorsi sono in realtà due robot sottomarini, che di siluro hanno solo la forma, impiegati insieme a quattro kayak radiocomandati nell'attività di ricerca. Questa campagna di ricerca - spiega - l'avevamo già fatta l'anno scorso. Abbiamo anche allestito un laboratorio sull'isola per la raccolta dei dati, con locali concessi dall'amministrazione penitenziaria, utilizzati anche per il riparo della strumentazione, ora riportata a Genova. Come Università di Pisa il mio obiettivo sarebbe quello di impiantare a Pianosa un centro di ricerca per la posidonia. Per quanto riguarda la campagna oceanografica nel laboratorio si raccoglievano i dati trasmessi dall'apparecchiatura in acqua, costituita dai Kayak radiocomandati e dotati di sistemi di ricezione e trasmissione sia da terra che dai veicoli sottomarini, ovvero i robot, che hanno la forma di un siluro, con l'elica a poppa e un'antenna. Cinelli, i robot possono arrivare solo a 100 metri, c’era un errore nel volantino I robot sono alimentati da batterie, con un raggio di azione di qualche chilometro, che seguono un percorso programmato e possono raggiungere una profondità di 100 metri, non di 6.000 come ho sentito dire, un'assurdità come il fatto che potessero avere un'autonomia di 500 km. Sia il kayak che i robot sono dotati di sonar che possono effettuare scansioni del fondale. I dati sono trasmessi con sistemi acustici dal robot al kayak e poi a terra. Si tratta di una strumentazione, prosegue il professor Cinelli, realizzata dal Mit, che partecipa alla campagna con il suo laboratorio di ingegneria oceanografica, non dall'Office of naval reserce degli Usa: C'è stato un errore nel volantino che avevano affisso sulla porta del laboratorio a Pianosa - spiega il professore -. L'Office of naval reserce finanzia la ricerca, che interessa a me. Mi chiamano il babbo della posidonia, la studio dal 1972, ho realizzato cartografie per tutto il Mediterraneo. A Pianosa l'ultima risaliva a 10-12 anni fa, con mezzi oggi considerati antiquati. Come rinunciare alla possibilità di utilizzare strumentazione così sofisticata, che altrimenti non potremmo permetterci?. La ricerca - ribadisce - ha scopi puramente scientifici collegati alla posidonia, ha finalità ambientali. Si ricordi inoltre che come Università, per statuto, non possiamo effettuare ricerche militari o segrete. Lo stesso vale per il Mit e lo Scripps. E' vero, volendo questi sistemi potrebbero essere utilizzati per rilevare sommergibili, ma questo vale anche per il sonar di un peschereccio se usato per scopi diversi dall'avvistamento dei banchi di pesce. Sul perchè della partecipazione della Nato - prosegue Cinelli -, la stessa ha questo laboratorio, il Nurc, avanzato nella ricerca acustica, ma a scopi puramente scientifici, non militari. Per esempio Il Nurc è capofila anche nelle ricerche nel santuario dei cetacei nel mar ligure. E' vero che il centro è nato per la messa a punto di sistemi acustici per il rilevamento di sommergibili. Ma questo scopo si è esaurito con la fine della guerra fredda e oggi il Nurc - conclude il professor - opera unicamente per la ricerca acustica sottomarina pura e semplice". Sul sito della NATO vengono però ribadite le prospettive militari delle rilevazioni Molto interessante però la ricerca di Legambiete che ha scaricato da internet e semplicemente tradotto la parte del sito ufficiale della Nato che riguarda le ricerche sottomarine “Undersea Research Centre”. Nel Sito, costantemente aggiornato, tant'è che si possono leggere i comunicati stampa relativi all'incidente di Pianosa, si spiegano in maniera dettagliata tutti i progetti per cui possono essere impegnate la Alliance e la Leonardo. “Il programma di lavoro scientifico (SPOW) - si legge - è il nucleo delle attività del centro (di La Spezia ndr) ed è organizzato in quattro zone di ricerca: • Mcm expeditionary e protezione porti (EMP) • Reconnaissance, sorveglianza e reti subacquee (RSN) • Supporto Expeditionary Funzionamenti (EOS) • Ordine e supporto operativo (COS) Per quanto riguarda il secondo punto si legge “I piccoli sommergibili ed i sommergibili difficili da rilevare nelle acque poco profonde comportano un rischio significativo in questa zona (?) cruciale del fuoco operativo della NATO.” Si cerca perciò di migliorare la sorveglianza e il riconoscimento per far fronte alle minacce sommerse e mobili in acque litoranee. Il programma di lavoro scientifico (SPOW) – continua la descrizione - può essere impiegato in caso di guerra della NATO. Si legge poi che esistono un comitato militare ed un comitato scientifico composto da rappresentanti nazionali, denominato "SCNR". I membri dello SCNR - si legge - saranno scienziati o assistenti tecnici altamente qualificati esperti in ricerca e sviluppo, interessati alle attività del centro. L’ SCNR sceglierà ogni due anni il relativo presidente fra i vari rappresentanti nazionali. Oltre la dinamica, davvero assurda, dell'incidente rimangono insomma molte cose da chiarire molte verità da concordare, a partire da dare una logica spiegazione alla precipitosa partenza "armi e bagagli" da Pianosa di tutto lo staff delle due navi nella giornata di lunedì.


Alliance incagliata pontone

Alliance incagliata pontone